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I nostri eroi, i Ferrari, hanno toccato terra con la loro spedizione al Mugello, dove le Finali Mondiali sono state una celebrazione del passato e uno sguardo verso il futuro. La pioggia non ha potuto impedire ai tifosi di mettere mano alle giacche, ma il cuore dei pazzi era troppo acceso per lasciarlo andare in soffitta.
In un grande capannone, la passione Ferrari è stata espressa a sufficienza. Le 250 e le F40 si sono messe a conversazione con le Hypercar più belle del mondo, raccontando i segreti di un secolo di genialità e coraggio. Eppure, nonostante il tempo cattivo, le tribune erano piene come mai in precedenza.
Il Programma XX ha celebrato vent'anni di storia, un progetto nato nel 2005 per permettere ai clienti più appassionati di vivere la pista con i piedi a terra. Le FXX, 599XX, FXX K e 499P Modificata hanno fatto la grande apparizione, unite a centinaia di Ferrari del Challenge provenienti da ogni continente.
"Il Programma XX è il cuore di un percorso che unisce tecnologia, passione e appartenenza", ha spiegato Antonello Coletta, direttore del reparto Attività Sportive GT. "È qui che le idee diventano esperienze e i clienti diventano parte del team."
Ma non è solo un progetto teorico. Le vetture del programma restano a Maranello, curate e trasportate dai tecnici ufficiali. I proprietari sono seguiti da ingegneri e istruttori come in un team di gara. Ecco perché si corre non per vincere, ma per migliorare, per la perfezione di una traiettoria.
Il dialogo tra uomo e macchina è continuo. Il Programma XX ha anticipato tecnologie poi confluite nei modelli stradali e nelle competizioni ufficiali. E adesso, Ferrari sta lanciando una nuova Hypercar creata esclusivamente per il mondo virtuale, la F76.
Quando la 499P campione del mondo ha chiuso la manifestazione con l'ultimo passaggio davanti alle tribune gremite, il boato del pubblico ha coperto il rumore della pioggia. Ecco perché il Programma XX rimane promessa: trasformare ogni curva in un'opera d'arte, ogni cliente in un ambasciatore, ogni motore in un'emozione che non smette di vibrare, anche quando tutto tace.
In un grande capannone, la passione Ferrari è stata espressa a sufficienza. Le 250 e le F40 si sono messe a conversazione con le Hypercar più belle del mondo, raccontando i segreti di un secolo di genialità e coraggio. Eppure, nonostante il tempo cattivo, le tribune erano piene come mai in precedenza.
Il Programma XX ha celebrato vent'anni di storia, un progetto nato nel 2005 per permettere ai clienti più appassionati di vivere la pista con i piedi a terra. Le FXX, 599XX, FXX K e 499P Modificata hanno fatto la grande apparizione, unite a centinaia di Ferrari del Challenge provenienti da ogni continente.
"Il Programma XX è il cuore di un percorso che unisce tecnologia, passione e appartenenza", ha spiegato Antonello Coletta, direttore del reparto Attività Sportive GT. "È qui che le idee diventano esperienze e i clienti diventano parte del team."
Ma non è solo un progetto teorico. Le vetture del programma restano a Maranello, curate e trasportate dai tecnici ufficiali. I proprietari sono seguiti da ingegneri e istruttori come in un team di gara. Ecco perché si corre non per vincere, ma per migliorare, per la perfezione di una traiettoria.
Il dialogo tra uomo e macchina è continuo. Il Programma XX ha anticipato tecnologie poi confluite nei modelli stradali e nelle competizioni ufficiali. E adesso, Ferrari sta lanciando una nuova Hypercar creata esclusivamente per il mondo virtuale, la F76.
Quando la 499P campione del mondo ha chiuso la manifestazione con l'ultimo passaggio davanti alle tribune gremite, il boato del pubblico ha coperto il rumore della pioggia. Ecco perché il Programma XX rimane promessa: trasformare ogni curva in un'opera d'arte, ogni cliente in un ambasciatore, ogni motore in un'emozione che non smette di vibrare, anche quando tutto tace.