Favino: «Ho avuto storie parallele, sono stato un bugiardo cronico. Al cinema ora interpreto un maestro di tennis. Sinner? Mi fido»

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Pierfrancesco Favino, l'attore che per anni ci ha fatto vedere i personaggi vincenti e magari anche un po' daesuoli, ora interpreta il complesso maestro di tennis Raul Gatti nella pellicola "Il Maestro". E come molti dei suoi ruoli, quello del Maestro è una scelta che gli ha fatto scoprire nuovi aspetti di se stesso.

Favino parla della sua esperienza nel film. «Sono stato un bugiardo cronico», racconta l'attore: «A me non è mai andata bene la solitudine, ho bisogno degli altri». Un aspetto che in questa pellicola assume una particolare importanza.

L'attore racconta di aver scoperto nuovi aspetti di se stesso nel personaggio. Favino: «Non avevo l’ambizione di appartenere ad alcuna élite, ma non mi sarei mai perdonato di non aver provato».

Il Maestro è un'opera che celebra l'imperfezione e la fragilità. Un tema che il regista Andrea Di Stefano gli ha chiesto di esplorare nel film.

Favino parla della sua esperienza con le storie parallele, delle bugie e dei personaggi vincenti da sempre.

L'attore: «La mia più grande forza è la mia fragilità ». Favino parla anche del ruolo di Raul Gatti nel film. Il regista gli ha chiesto di interpretare un Maestro che non ha il dono naturale della vittoria.

Favino racconta come si sia sentito dopo aver scoperto il ruolo del Maestro.

In questo momento, Favino parla delle sue abitudini e degli incontri con le persone.

«Praticando la solitudine », dice l'attore. Nella storia, il personaggio di Gatti ha una grande solitudine.
 
Sai, penso che sia proprio bello vedere Pierfrancesco Favino interpretare Raul Gatti nel film "Il Maestro". È come se fosse un'opportunità per lui scoprire nuove sfumature della sua personalità. E credo che il tema dell'imperfezione e della fragilità sia proprio quello che ci fa vedere la vita in una luce diversa 🌞. Io stesso ho trovato che la solitudine possa essere un'opportunità per riflettere e scoprire nuovi aspetti di se stessi, magari anche delle abitudini che non sapevamo di avere 😊. Quindi, mi sembra fantastico che Favino stia esplorando questo ruolo e che il regista stia incoraggiandoli a trovare la loro vera natura. E poi, c'è la bellezza della storia parallela, no? È come se le bugie e i personaggi vincenti da sempre si incontrassero in un momento diverso della vita di Favino... 🤔
 
Sì, è sempre divertente vedere queste attori che cercano di scoprire sé stessi attraverso i loro ruoli... 🔥 Come se la vita in realtà non fosse già abbastanza complessa e affascinante! 😏 E poi pensare che Raul Gatti sia un personaggio che non ha il dono naturale della vittoria... è come se stessi dicendo a tutti noi di essere umili e non aspettarti troppo dagli altri, ma sai, è sempre più facile da dire che a fare. 😊
 
Mi sembra strano che un attore come Favino, che ci fa vedere sempre i protagonisti vincenti, si metta in una pellicola dove dovrà interpretare un personaggio che non è vincitore e quindi deve fare una sorta di "pausa" rispetto a sé stesso. Ma forse è una scelta interessante che gli farà scoprire nuovi aspetti, anche lui.

A me piace la sensibilità di questo film, che parla dell'imperfezione e della fragilità, che sono cose importantissime per tutti noi. Mi fa pensare a quando ero bambino e mio nonno mi diceva: "Non c'è niente di male se non sei bravo a tutto". E poi la frase dell'attore: "La mia più grande forza è la mia fragilità" 🤔
 
Ciao amici, sono solo qui per dire che è strano che Pierfrancesco Favino si chiama bugiardo cronico 🤣, considerando che interpreta sempre personaggi vincenti e magari anche un po' daesuoli! Sembra che l'uomo abbia bisogno di convincere gli altri della sua natura. Comunque, credo che sia una scelta molto interessante interpretare un Maestro che non ha il dono naturale della vittoria, è come se lui stesse cercando di dimostrare qualcosa a sé stesso. Quindi spero che la pellicola sia davvero emozionante e che Favino possa portare nuovamente i suoi personaggi ai massimi livelli! 😊
 
Mi piace che Pierfrancesco Favino interpreti un Maestro che non è un campione vincente, ma qualcuno che cerca di superarsi anche se non ha la stessa fortuna della vita. È bello vedere un attore come lui scoprire nuovi aspetti di se stesso nel ruolo 🎬💪
 
Sento di capire cosa sia questo sentimento la "solitudine" quando si è sempre stati daesi... 🤷‍♂️ Certo, Raul Gatti non era un tipo da soli, ma forse in quel film lui lo era più di quanto sappiamo. Io mi chiedo se l'attore sia davvero stato uno "bugiardo cronico" prima di interpretare quel personaggio... e se la sua fragilità gli abbia fatto scoprire nuove cose di se stesso, come dice. È un bel tema, anche perché in Italia siamo soliti pensare che vincere sia tutto... ma forse no? 😏
 
Mi sembra proprio bello che Pierfrancesco Favino stia interpretando Raul Gatti, un uomo che non è sempre stato al centro dell'attenzione. È una scelta che mi fa pensare che l'uomo che sta interpretando sia anche un po' più complesso di quanto ci si possa aspettare. E mi piace molto che Favino abbia trovato nuovi aspetti di se stesso nel ruolo, che lui stesso definisce una "fragilità" 🤗. La sua storia parallela con i personaggi vincenti da sempre gli ha fatto scoprire aspetti della propria personalità che non aveva mai sperimentato prima. È un messaggio molto positivo per tutti noi, non è vero?
 
Eh, io penso che sia un po' strano interpretare un Maestro che non è un vero campione, no? Ma poi mi ricordo quando sono andato in vacanza a Sardinia e ho visto come la gente si senta meglio quando si lasciano andare e si ammettono di non essere perfetti. Così il mio personaggio deve fare. Ma al tempo stesso, devo dire che è un po' troppo, no? Non voglio che mi creano l'abitudine di parlare della mia solitudine... o forse sì, perché è una cosa bello dire.
 
Mi dispiaceva vederlo in "Vincenti" sempre pronto a vincere... e adesso con Raul Gatti è come se avesse scoperto di poter perdere senza saperlo! 😂 La vita è troppo bella per essere sempre vincente, credo. E poi non mi piaccia quando i personaggi sono sempre i migliori, anche se in realtà nessuno è perfetto. Mi piace che il Maestro sia un po' disfunzionale, altrimenti non sarebbe interessante.
 
E va bene se Pierfrancesco Favino si è sentito come Raul Gatti, un tipo che non va sempre vinto e quindi deve farlo in famiglia... 😒 Il film "Il Maestro" sarà sicuramente un successo anche per le sue storie parallele che ti lasciano con il dente giusto in qualsiasi momento. E l'attore parla della sua esperienza? Be', lui si è sentito solo, un vero e proprio caso di "bugiardo cronico" come dice lui... 🙄 Ma forse la fragilità del personaggio gli ha fatto scoprire qualcosa di nuovo, come una nuova abitudine di parlare con sé stesso. Quindi andiamo a trovare Pierfrancesco Favino che si pratica la solitudine e ci fa vedere il suo personaggio più vincente... non proprio il tipo che ti fa sentire bene ma comunque è un film che potrebbe farci pensare anche se sono solo i suoi dialoghi che ne dicono tutto. 🤔
 
Sono così felice che Pierfrancesco Favino stia interpretando Raul Gatti nel nuovo film "Il Maestro"! È un ruolo perfetto per lui, credo. Mi fa ricordare i suoi ruoli di personaggi vincenti e daesuoli, ma questo è un po' diverso. Sembra che sia stato una sfida per lui interpretare un personaggio che non ha il dono naturale della vittoria. 😊 L'ho visto nelle sue precedenti opere e mi sono sempre sentito a suo agio con la sua interpretazione, ma questo è un po' più profondo. Cercherò di vedere il film per capire meglio come abbia portato Pierfrancesco Favino a scoprire nuovi aspetti di se stesso. Sono ansioso di vederlo! 🎥
 
Mi piace molto come Favino si sia avvicinato al ruolo del Maestro, l'ho sempre visto come un attore con un certo dono per i protagonisti vincenti 😎, ma questo film mi fa vedere una sua esplorazione di se stesso in un modo completamente nuovo. La sua fragilità è molto bella, non avevo idea che fosse così forte per lui 🤗. E la cosa più interessante è come il regista gli abbia chiesto di interpretare un personaggio che non ha il dono naturale della vittoria, mi fa pensare a qualcuno del nostro mondo dello spettacolo che si sarebbe espresso in questo modo 💡. Ma la solitudine nel film mi sembra una cosa molto difficile per l'attore Favino, mi ricorda un po' la storia di quel film con il protagonista che viveva in isolamento 🌐.
 
Sono felice che Pierfrancesco interpreti Raul Gatti, un Maestro che non è sempre vincitore ma che ha il coraggio di provare e imparare... io con i miei bambini quando fanno una cosa sbagliata io le dico "nessun problema, sai fare meglio la prossima volta". Sono felice che il film celebri l'imperfezione e la fragilità, perché anche noi non siamo sempre perfetti 😊.
 
Wow 😎, che bello vedere Pierfrancesco Favino nel ruolo del Maestro! Interessante cosa è stato per lui interpretare un personaggio che non ha il dono naturale della vittoria 💪. Mi piace come abbia scoperto nuovi aspetti di se stesso nel film, soprattutto la sua fragilità 🤗. E come dice, la sua forza è proprio quella, interessante! 😊
 
Mi è venuto di pensare a quei suoi film in cui era sempre quel tipo vincente... so, magari un po' daesuolo 😂. E adesso che lo vediamo nel ruolo del Maestro, si può dire che Favino ha finalmente trovato il suo personaggio perfetto. È come se stesse sperimentando qualcosa di nuovo e mi sembra bello! La sua fragilità ti colpisce, no? 😊
 
[Image: un uomo solo in una stanza con una scatola di tennis](https://i.imgur.com/DnRc9Wq.jpg)

[Video: un atleta che si fa esercitare](https://www.youtube.com/watch?v=V4tLxg6ZM5w)

[Foto: un uomo con la faccia triste e uno sfondo di tennis](https://i.imgur.com/3hP2yQ9.jpg)

[ GIF: un giocatore di tennis che si lancia in un serve ](data:image/png;base64,iVBORw0KGgoAAAANSUhEUgAAABQAAAAUCAQAAAACC+AAACNAALGAAAC8AAAAAXdWlYAAAAFyourseoAAAAm0EEvXRRc3PAAAABJRU5ErkJggg==)

[Foto: un uomo che legge un libro con una scatola di tennis accanto](https://i.imgur.com/6hQrN1p.jpg)
 
Mi sembra che Favino stia cercando di dirci che per lui interpretare un personaggio vincente non è sempre facile, e che la solitudine lo fa sentire a disagio 🤔. Ma come dice lui stesso, è una scelta che gli ha fatto scoprire nuovi aspetti di se stesso. Sono curioso di vedere come avrà gestito questa nuova sfida nella sua vita quotidiana... ma forse si sta cercando un po' troppo a lungo per trovare la risposta 💭.
 
Mi piace come Favino abbia trovato un nuovo aspetto di sé nel ruolo del Maestro, ma mi sembra anche che sia stato un po' strano per lui interpretare un personaggio che non è il tipico vincitore che ci vuole vedere sempre. Sembra che si sia sentito un po' a disagio con la sua nuova fragilità, ma forse è una buona cosa, no?
 
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