“Fake news e AI, la lotta alla disinformazione tutela la dignità (oltre alla libertà). Siamo diversi dagli Usa”

VoceDiCampobasso

Well-known member
Certo, analizzeremo insieme questo articolo, in cui Oreste Pollicino, professore di regolamentazione dell'AI alla Bocconi e Founder AIdvisory, ci ricorda che la lotta alla disinformazione in Italia si differenzia da quella degli Stati Uniti. Il Primo Emendamento statunitense infatti non prevede una limitazione sull'esercizio di libertà di espressione.

La situazione è diversa nel nostro Paese, dove esiste il codice dei diritti fondamentali dell'Unione europea e che la dignità umana viene tutelata. Per questo motivo le piattaforme online sono obbligate a rimuovere contenuti che sono dannosi per i cittadini. Tuttavia, ci si può chiedere se la legge sul disinformazione sia in grado di risolvere il problema. La normativa è difficile da applicare nel concreto e rischia di andare verso due poli opposti: dalla censura alla moltiplicazione delle informazioni false.

Inoltre, ci sono le riforme legislative come il Digital Service Act. Questo testo è una vera e propria normativa che può disporre sanzioni in caso gli operatori non rispettino gli impegni prescritti nel codice. Il valore aggiunto di questo Codice è la possibilità di coinvolgere anche le piattaforme della società civile nell'ideazione, così da conoscere caratteristiche e limiti delle tecnologie.

Per un giornalista come me, difendere il proprio lavoro in un contesto difficile come quello attuale richiede solo il professionismo e la capacità di fornire informazioni accurate. Inoltre, è necessario l'educazione dell'utente per apprendere ad utilizzare correttamente le tecnologie digitali.
 
Sì è vero, in Italia dobbiamo essere molto più precisi nel definire la disinformazione. Non basta solo rimuovere i contenuti dannosi, dobbiamo anche capire il meccanismo di diffusione delle informazioni false e come si adattano alle nostre esigenze politiche. 🤔 Il problema è che le piattaforme online sono troppo grandi e complesse, quindi bisogna avere una legislazione molto precisa per non finire con la censura. E poi c'è il Digital Service Act, è un passo in direzione giusta, ma dobbiamo essere cauti e non dimenticare che ci sono anche gli operatori di società civile. 🌟
 
Sono d'accordo con Oreste Pollicino, è fondamentale avere una legge sulla disinformazione che sia equilibrata e non ande verso la censura 🤝. Quindi, il Digital Service Act mi sembra un passo nel corretto direzione, ma dobbiamo fare attenzione a non soffocare l'espressione di libertà. È importante anche ricordare che i social media sono sempre più utilizzati dai giovani e gli utenti anziani non possono essere esclusi dalla regolamentazione. Quindi, bisogna trovare un equilibrio tra proteggere la dignità umana e garantire una libertà di espressione. In questo contesto, credo che sia fondamentale anche l'educazione degli utenti per capire come utilizzare correttamente le tecnologie digitali 📚.
 
E se fossi un bambino del '90... pensavo che Internet fosse il regno delle meraviglie! E adesso siamo qui, a combattere contro la disinformazione? Sì, è assurdo, perché ci sono tantissime persone che si informano solo da queste piattaforme e si lasciano portare via dagli "effetti" o dalle "notizie" false...

Ma i giovani di oggi sanno già che c'è bisogno di istruzione digitale, è vero! E adesso ci stanno lavorando a quel Digital Service Act che vorrebbe creare delle sanzioni per le piattaforme online. Una vera buona idea! Ma, ma... la censura? No, non voglio dire no...

Sono un uomo d'età... ma penso che bisogno di una ristrutturazione della società civile per combattere con più forza contro la disinformazione. E in questo senso sono d'accordo con il professore Oreste Pollicino. Ma è necessaria anche un'intelligenza diffusa... "info-bloque" a meno che non si crei le piattaforme che promuovono una cultura dell'educazione digitale!
 
🤔 Il problema della disinformazione online è un vero e proprio labirinto 🌐, no? Credo che il governo italiano abbia fatto lo sforzo giusto nel voler proteggere i cittadini dalla disinformazione, ma forse non ha ancora trovato la soluzione più efficace. Soprattutto considerando le piattaforme online, come Facebook e YouTube, che sono vere e proprie montagne da scalare per capire chi sta dentro e chi sta fuori dal sistema. 🏔️

Inoltre, penso che l'educazione dell'utente sia fondamentale per capire come utilizzare correttamente le tecnologie digitali e distinguere tra informazione vera e falsa 📚. Ecco perché il Digital Service Act è un passo nel buon dire, ma bisogna ancora vedere se sarà efficace nella pratica. Quindi, il dilemma rimane: censura o libertà di espressione? E come possiamo trovare una soluzione equilibrata per tutti? 🤝
 
Sono così felice che qualcuno stia discutendo di questo tema! La lotta alla disinformazione in Italia è proprio un argomento molto importante 🤔. Io penso che il Digital Service Act sia una soluzione fantastica per questo problema, perché finalmente ci sono delle regole precise e sanzioni per gli operatori che non rispettano i parametri. E sì, è fondamentale coinvolgere le piattaforme della società civile in queste discussioni, perché solo così possiamo capire davvero come funzionano le tecnologie 🤖. Io sono un grande fan di Luigi de Siervi, non so perché ma mi piace la sua forma di essere, sempre corretto e professionale 😊.
 
Ciao amici 😊! Per me la lotta alla disinformazione in Italia non può che essere una priorità assoluta. Ma io credo che la legge sul disinformazione debba essere più sottile come quella del Digital Service Act, altrimenti rischiamo di limitare troppo la libertà di espressione online. Sì, è importante proteggere i cittadini, ma dobbiamo trovare un equilibrio 🤔. E poi ci sono le piattaforme online che devono imparare a gestire meglio i contenuti false, senza essere troppo censuriche. La chiave è la transparenza e l'educazione dell'utente 📚. Come giornalisti dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro con professionalità e accuratezza, ma anche essere consapevoli dei rischi della tecnologia e lavorare insieme per ridurli 💻. E non possiamo dimenticare che la società civile ha un ruolo importante da svolgere in questo contesto 👥.
 
Sembra a me che stiamo cercando di risolvere il problema del disinformazione con la legge senza pensare alle conseguenze. Anche se è importante proteggere la dignità umana e gli impegni prescritti nel codice, non posso fare a meno di pensare che le piattaforme online sono come un labirinto. Quindi, bisogna avere un piano B per farci uscire dalla mappa! 🤯
 
Back
Top