L'effetto Pasqua sta riprendendo a farsi sentire in Italia. Il numero dei contagi e delle morti sale, anche se con un tasso di occupazione degli ospedali che non è esagerato, come conferma il Monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità.
L'indice di contagio, noto come Rt, scende a 0,93, ma la curva dei contagi continua ad salire. Le nuove ammissioni nei reparti di medicina sono leggermente cresciute, ma non c'è un aumento significativo della pressione sugli ospedali.
Invece, il tasso di occupazione dei posti letto è in lieve calo: nel reparto di terapia intensiva è sceso dal 4,2% al 3,8%, mentre nelle altre aule mediche è sceso dal 15,8% al 15,6%. Ma ci sono differenze regionali: la Calabria e l'Umbria continuano ad avere un tasso di occupazione più alto rispetto ad altre regioni.
Il numero dei nuovi casi di Covid-19 sale del 22,7% in una settimana. Le province con un'incidenza superiore a 1000 casi per 100.000 abitanti sono 11 e si registra un aumento percentuale dei nuovi casi in tutte le regioni.
Il tasso di positività ai molecolari supera l'18% e il numero di positivi, sottostimato secondo la Fondazione Gimbe, raggiunge 1,23 milioni. La media dei nuovi casi giornalieri sale a quasi 62 mila.
L'indice di contagio, noto come Rt, scende a 0,93, ma la curva dei contagi continua ad salire. Le nuove ammissioni nei reparti di medicina sono leggermente cresciute, ma non c'è un aumento significativo della pressione sugli ospedali.
Invece, il tasso di occupazione dei posti letto è in lieve calo: nel reparto di terapia intensiva è sceso dal 4,2% al 3,8%, mentre nelle altre aule mediche è sceso dal 15,8% al 15,6%. Ma ci sono differenze regionali: la Calabria e l'Umbria continuano ad avere un tasso di occupazione più alto rispetto ad altre regioni.
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Il tasso di positività ai molecolari supera l'18% e il numero di positivi, sottostimato secondo la Fondazione Gimbe, raggiunge 1,23 milioni. La media dei nuovi casi giornalieri sale a quasi 62 mila.