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La materia discreta, un concetto che sembrava sfuggire all'uomo per secoli, è stata finalmente capito grazie a una figura italiana fondamentale. Amedeo Avogadro ha gettato le basi con la sua scoperta che sostanze diverse contengono lo stesso numero di entità fondamentali, ma è stato Einstein a dare il colpo di cuscino.
Il grande scienziato ha osservato un moto peculiare, quello dei singoli pollini che muovono in una soluzione. Questo moto, noto come Browniano, è caratterizzato dalla tendenza del nostro polline a cambiare direzione continuamente. Ma Einstein non si è fermato lì. Ha trovato equazioni che mostravano come questo moto potesse essere il risultato di tanti piccoli urti provocati da atomi e molecole.
Un risultato importante, soprattutto se consideriamo che Einstein aveva solo 26 anni quando lo ottenne. Ma quell'anno del 1905 è stato anche l'anno in cui ha pubblicato due risultati altrettanto importanti. Uno di questi è la teoria della relatività speciale, ovvero la famosa formula E=mc² che collega massa ed energia.
Ma Einstein non si limitò a questo. Ha anche lanciato l'idea che la luce si manifesti in forma discreta, in quanti, e riesce così a spiegare un effetto noto sperimentalmente dall'inizio del secolo: l'effetto fotoelettrico. Questo effetto fa sì che le porte si possano aprire automaticamente e che i pannelli solari producano energia.
Einstein, con la sua mente geniale e la sua curiosità insaziabile, ci ha insegnato che la materia discreta è una realtà fondamentale della natura. E questo è un risultato che ancora oggi ci fa riflettere sulla nostra comprensione del mondo intorno a noi.
Il grande scienziato ha osservato un moto peculiare, quello dei singoli pollini che muovono in una soluzione. Questo moto, noto come Browniano, è caratterizzato dalla tendenza del nostro polline a cambiare direzione continuamente. Ma Einstein non si è fermato lì. Ha trovato equazioni che mostravano come questo moto potesse essere il risultato di tanti piccoli urti provocati da atomi e molecole.
Un risultato importante, soprattutto se consideriamo che Einstein aveva solo 26 anni quando lo ottenne. Ma quell'anno del 1905 è stato anche l'anno in cui ha pubblicato due risultati altrettanto importanti. Uno di questi è la teoria della relatività speciale, ovvero la famosa formula E=mc² che collega massa ed energia.
Ma Einstein non si limitò a questo. Ha anche lanciato l'idea che la luce si manifesti in forma discreta, in quanti, e riesce così a spiegare un effetto noto sperimentalmente dall'inizio del secolo: l'effetto fotoelettrico. Questo effetto fa sì che le porte si possano aprire automaticamente e che i pannelli solari producano energia.
Einstein, con la sua mente geniale e la sua curiosità insaziabile, ci ha insegnato che la materia discreta è una realtà fondamentale della natura. E questo è un risultato che ancora oggi ci fa riflettere sulla nostra comprensione del mondo intorno a noi.