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Dino Campana, un genio italiano che si è perso nella nebbia dell'oblio. La sua storia è quella di un intellettuale in crisi, che cerca di trovare una via di fuga nella cultura espressionistica del suo tempo. Ma cosa lo ha spinto a prendere questa strada? E come è riuscito a acquisire una cultura così vasta e profonda, seppur in modo marginale?
Campana non è un caso isolato, ma piuttosto un punto di scongresso di una crisi che affligge l'intellettuale europeo fin dal XIX secolo. La Rivoluzione francese e l'avvento del capitalismo moderno hanno segnato un cambio radicale nella cultura e nel lavoro intellettuale. Gli autori come Novalis, Keats, Nerval, Hölderlin, Poe e molti altri si sono ritrovati a cercare una via di contrasto alla compromissione del loro lavoro con il commercio.
Ma come ha fatto Campana a emergere da questo quadro culturale così complesso? La risposta è che non è stato isolato, ma piuttosto un espressione della sua epoca. Lo storico della cultura statunitense Thomas Harrison ci ha raccontato di come Campana sia stato collocato in relazione con scrittori e artisti dell'espressionismo europeo, come Van Gogh, Wittgenstein e Lukàcs.
Eppure, la sua storia è ancora più complessa. Campana non è un artigiano isolato, ma piuttosto un viaggiatore che ha acquisito una cultura internazionale. Leggeva in quattro lingue, tra cui il tedesco, e leggeva Nietzsche già nel 1907, quando aveva solo ventidue anni. Ha anche leggio testi di Psicoanalisi nella biblioteca di Ginevra, e ha segnaldato l'interesse per la pubblicazione su "Lacerba".
In sintesi, Campana non è un caso isolato, ma piuttosto un espressione della sua epoca. La sua storia è quella di un intellettuale che cerca di trovare una via di fuga nella cultura espressionistica, ma che al tempo stesso acquisisce una cultura vasta e profonda attraverso il suo viaggio.
Campana non è un caso isolato, ma piuttosto un punto di scongresso di una crisi che affligge l'intellettuale europeo fin dal XIX secolo. La Rivoluzione francese e l'avvento del capitalismo moderno hanno segnato un cambio radicale nella cultura e nel lavoro intellettuale. Gli autori come Novalis, Keats, Nerval, Hölderlin, Poe e molti altri si sono ritrovati a cercare una via di contrasto alla compromissione del loro lavoro con il commercio.
Ma come ha fatto Campana a emergere da questo quadro culturale così complesso? La risposta è che non è stato isolato, ma piuttosto un espressione della sua epoca. Lo storico della cultura statunitense Thomas Harrison ci ha raccontato di come Campana sia stato collocato in relazione con scrittori e artisti dell'espressionismo europeo, come Van Gogh, Wittgenstein e Lukàcs.
Eppure, la sua storia è ancora più complessa. Campana non è un artigiano isolato, ma piuttosto un viaggiatore che ha acquisito una cultura internazionale. Leggeva in quattro lingue, tra cui il tedesco, e leggeva Nietzsche già nel 1907, quando aveva solo ventidue anni. Ha anche leggio testi di Psicoanalisi nella biblioteca di Ginevra, e ha segnaldato l'interesse per la pubblicazione su "Lacerba".
In sintesi, Campana non è un caso isolato, ma piuttosto un espressione della sua epoca. La sua storia è quella di un intellettuale che cerca di trovare una via di fuga nella cultura espressionistica, ma che al tempo stesso acquisisce una cultura vasta e profonda attraverso il suo viaggio.