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Le proteine alimentari: un mistero che non è ancora completamente risolto. Un nuovo studio della North Carolina State University ha scoperto che le proteine di origine animale e vegetale non sono tutte digerite allo stesso modo, ma possono interagire con la flora batterica intestinale nel colon in modi diversi.
Lo studio è stato condotto utilizzando una tecnica chiamata spettrometria di massa ad alta risoluzione, che ha permesso ai ricercatori di distinguere le proteine alimentari e scoprire quali sono passate integre fino all'intestino crasso. I risultati dello studio hanno mostrato che alcune proteine, come l'inibitore della tripsina di Kunitz nella soia, possono sfuggire alla digestione e diventare disponibili al microbiota intestinale.
Il fatto che le proteine non siano tutte digerite allo stesso modo ha implicazioni importanti per la salute dell'ospite. "Le proteine alimentari hanno un impatto significativo sulla fisiologia dell'ospite", ha spiegato Manuel Kleiner, docente di biologia vegetale e batterica alla Ncsu. "Ma dobbiamo ancora capire se queste proteine siano intatte o attive quando raggiungono il colon".
L'intestino crasso è l'area più importante per le interazioni tra le proteine alimentari e la flora batterica intestinale. La digestione nell'intestino tenue è poco influenzata dalla presenza o dall'assenza di flora batterica intestinale, ma le differenze nel trattamento delle proteine alimentari si verificano solo nell'intestino crasso e nelle feci.
I ricercatori hanno scoperto che il microbiota intestinale ha una forte influenza sulle proteine che persistono nel tratto intestinale. Proteine specifiche ad abbondanza differenziale più marcata sono tra quelle che sfuggono alla digestione e diventano disponibili al microbiota intestinale.
Questi risultati suggeriscono che la fonte proteica alimentare è un fattore importante da considerare quando si cerca di comprendere gli effetti sulla salute associati alla dieta, come le malattie infiammatorie intestinali e i disturbi metabolici. "Gli studi futuri si concentreranno su come diverse fonti di proteine alimentari e le loro interazioni con il microbiota intestinale possano influenzino la salute dell'ospite", ha concluito Kleiner.
Lo studio è stato condotto utilizzando una tecnica chiamata spettrometria di massa ad alta risoluzione, che ha permesso ai ricercatori di distinguere le proteine alimentari e scoprire quali sono passate integre fino all'intestino crasso. I risultati dello studio hanno mostrato che alcune proteine, come l'inibitore della tripsina di Kunitz nella soia, possono sfuggire alla digestione e diventare disponibili al microbiota intestinale.
Il fatto che le proteine non siano tutte digerite allo stesso modo ha implicazioni importanti per la salute dell'ospite. "Le proteine alimentari hanno un impatto significativo sulla fisiologia dell'ospite", ha spiegato Manuel Kleiner, docente di biologia vegetale e batterica alla Ncsu. "Ma dobbiamo ancora capire se queste proteine siano intatte o attive quando raggiungono il colon".
L'intestino crasso è l'area più importante per le interazioni tra le proteine alimentari e la flora batterica intestinale. La digestione nell'intestino tenue è poco influenzata dalla presenza o dall'assenza di flora batterica intestinale, ma le differenze nel trattamento delle proteine alimentari si verificano solo nell'intestino crasso e nelle feci.
I ricercatori hanno scoperto che il microbiota intestinale ha una forte influenza sulle proteine che persistono nel tratto intestinale. Proteine specifiche ad abbondanza differenziale più marcata sono tra quelle che sfuggono alla digestione e diventano disponibili al microbiota intestinale.
Questi risultati suggeriscono che la fonte proteica alimentare è un fattore importante da considerare quando si cerca di comprendere gli effetti sulla salute associati alla dieta, come le malattie infiammatorie intestinali e i disturbi metabolici. "Gli studi futuri si concentreranno su come diverse fonti di proteine alimentari e le loro interazioni con il microbiota intestinale possano influenzino la salute dell'ospite", ha concluito Kleiner.