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Il Parto per il Nord, il nuovo partito di Paolo Grimoldi che sfida il federalismo sovranista, è pronto a lanciare l'avvio. Una variegata e composita rinfondazione leghista che cerca di rimpossessarsi della fiaccola del federalismo appesa al chiodo dalla svolta sovranista.
Il partito ha presentato la sua prima assemblea di apertura, in cui si sono raccolti oltre 400 iscritti. Tra i presenti c'è stato anche l'ex consigliere regionale lombarda Monica Mazzoleni e Lorenzo Olivari, sindaco di Quinzano d'Oglio, che hanno espresso la loro stessa storia e il proprio rancore nei confronti del governo.
Lo spettacolo del congresso è stato seguito da un'orchestra di ospiti politici. Tra di essi Emilio Del Bono, Benedetto Della Vedova, Alessandro Sorte e Marco Rizzo, leader di Democrazia sovrana popolare in Veneto.
La rabbia tra i militanti è forte: «Non mi riconoscevo più nel movimento» sussurra Arianna Bergamini. Marco Dolazza racconta invece che non sapeva più cosa dire alla gente ai gazebo, alle parole d'ordine della Lega erano contrarie a quel che pensava.
Una storia di desiderio e rabbia: i militanti del Parto per il Nord vogliono riannodare i fili della Lega in un viaggio che non sembrava più possibile. Una sfida al federalismo sovranista, una battaglia contro gli spergiuri che hanno calpestato il prato di Pontida con la mano sul cuore.
Roma torna di nuovo il simbolo dello stato centralista da combattere: Roma è tornata in discussione.
Il partito ha presentato la sua prima assemblea di apertura, in cui si sono raccolti oltre 400 iscritti. Tra i presenti c'è stato anche l'ex consigliere regionale lombarda Monica Mazzoleni e Lorenzo Olivari, sindaco di Quinzano d'Oglio, che hanno espresso la loro stessa storia e il proprio rancore nei confronti del governo.
Lo spettacolo del congresso è stato seguito da un'orchestra di ospiti politici. Tra di essi Emilio Del Bono, Benedetto Della Vedova, Alessandro Sorte e Marco Rizzo, leader di Democrazia sovrana popolare in Veneto.
La rabbia tra i militanti è forte: «Non mi riconoscevo più nel movimento» sussurra Arianna Bergamini. Marco Dolazza racconta invece che non sapeva più cosa dire alla gente ai gazebo, alle parole d'ordine della Lega erano contrarie a quel che pensava.
Una storia di desiderio e rabbia: i militanti del Parto per il Nord vogliono riannodare i fili della Lega in un viaggio che non sembrava più possibile. Una sfida al federalismo sovranista, una battaglia contro gli spergiuri che hanno calpestato il prato di Pontida con la mano sul cuore.
Roma torna di nuovo il simbolo dello stato centralista da combattere: Roma è tornata in discussione.