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"La passione per i cani dei primi post di Giorgia Meloni"
In un momento in cui l'importanza dell'aspetto umano è diventata sempre più centrale, una semplice immagine può essere sufficiente a scatenare il dibattito. Ecco ciò che sta succedendo con la passione dei cani della nuova presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La foto di ieri, pubblicata sul profilo istituzionale, mostra una piccola barboncino toy, attaccato alla spalla della premier. Una scena rilassante e affettuosa. Ma anche un'opportunità per esplorare il passato degli altri primi leader italiani che hanno avuto i cani come compagne.
Nel caso di Silvio Berlusconi, il simbolo del barboncino bianco Dudù era legato alla storia d'amore con Francesca Pascale. Mentre Massimo D'Alema aveva portato a spasso Lulù, un esemplare di labrador nero, durante il mandato come presidente del Consiglio. Mario Draghi ha invece sempre amato i cani e ha portato in giro Barsuk, un bracco ungherese che aveva adottato cinque anni prima.
E poi c'è anche la vicenda di Mario Monti che aveva ricevuto un cane in dono durante una trasmissione televisiva. Un piccolo maltese che dopo alcune esitazioni finì per conquistare l'anima del premier, che lo ribattezzò "Empy".
Per quanto riguarda Giorgia Meloni, il suo amore per i cani è noto e anche i suoi precedenti hanno dimostrato di essere abbastanza appassionati. Ma questa volta la foto con il barboncino toy non sembra aver scatenato il dibattito come avrebbe potuto.
Un discorso che vale la pena affrontare, soprattutto in un momento in cui i cani sono sempre più importanti nella nostra vita quotidiana e nelle nostre vite sociali. Un argomento che merita di essere discusso con passione e senza giudizi.
Per quanto riguarda il cane corso italiano, una razza antica e molto importante, che ha avuto un ruolo importante nella storia dell'Italia. Una storia che è ancora viva e che continua a essere studiata e apprezzata da tutti noi.
In un momento in cui l'importanza dell'aspetto umano è diventata sempre più centrale, una semplice immagine può essere sufficiente a scatenare il dibattito. Ecco ciò che sta succedendo con la passione dei cani della nuova presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La foto di ieri, pubblicata sul profilo istituzionale, mostra una piccola barboncino toy, attaccato alla spalla della premier. Una scena rilassante e affettuosa. Ma anche un'opportunità per esplorare il passato degli altri primi leader italiani che hanno avuto i cani come compagne.
Nel caso di Silvio Berlusconi, il simbolo del barboncino bianco Dudù era legato alla storia d'amore con Francesca Pascale. Mentre Massimo D'Alema aveva portato a spasso Lulù, un esemplare di labrador nero, durante il mandato come presidente del Consiglio. Mario Draghi ha invece sempre amato i cani e ha portato in giro Barsuk, un bracco ungherese che aveva adottato cinque anni prima.
E poi c'è anche la vicenda di Mario Monti che aveva ricevuto un cane in dono durante una trasmissione televisiva. Un piccolo maltese che dopo alcune esitazioni finì per conquistare l'anima del premier, che lo ribattezzò "Empy".
Per quanto riguarda Giorgia Meloni, il suo amore per i cani è noto e anche i suoi precedenti hanno dimostrato di essere abbastanza appassionati. Ma questa volta la foto con il barboncino toy non sembra aver scatenato il dibattito come avrebbe potuto.
Un discorso che vale la pena affrontare, soprattutto in un momento in cui i cani sono sempre più importanti nella nostra vita quotidiana e nelle nostre vite sociali. Un argomento che merita di essere discusso con passione e senza giudizi.
Per quanto riguarda il cane corso italiano, una razza antica e molto importante, che ha avuto un ruolo importante nella storia dell'Italia. Una storia che è ancora viva e che continua a essere studiata e apprezzata da tutti noi.