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L'arte del consenso elettorale online: un ruolo cruciale per i social media strategist.
Sul finire degli anni, gli strumenti digitali sono diventati fondamentali nel costruire il consenso politico in Italia. I social network, come Instagram, Facebook e Tik Tok, sono diventati un terreno fertile per la raccolta del consenso, con tutti i partiti che cercano di raggiungere gli elettori online.
Ma cosa significa "consenso" in questo contesto? Secondo il partner e responsabile Digital & Media Advocacy di Bistoncini Partners, Pietro Raffa, il follower non sempre si traduce in voto. "Non ci è un report che permetta di paragonare quanto il mondo social trasporti nelle urne le persone", afferma.
Il ruolo del social media strategist è fondamentale in questo contesto. Un professionista che conosce le piattaforme e sa distribuire i messaggi chiave in maniera ottimale può aiutare un partito a costruire il consenso online. Tuttavia, la comunicazione non è solo una questione di hashtag e follower.
"La comunicazione è sicuramente una parte fondamentale della politica", sottolinea Tommaso Longobardi, responsabile comunicazione digitale della premier Giorgia Meloni. "Ma senza una vera politica dentro un vero messaggio non è nulla."
Ecco allora l'importanza di costruire un messaggio che risponda alle esigenze e alle preoccupazioni degli elettori. Ma come fare ciò? Secondo Longobardi, la chiave è essere autentici e trasparenti.
"Gli errori più comuni che un politico commette sui social sono quelli di cucirsi addosso un abito che non è il suo", afferma Raffa. "Comunicare in maniera diversa rispetto a come appare nella vita reale."
Le piattaforme digitali stanno cambiando, e i partiti dovranno adattarsi. Ad esempio, Meta ha deciso di bloccare l'advertising politico sui propri canali, il che comporterà un ritorno all'importanza del contenuto da parte dei partiti.
In sintesi, la costruzione del consenso elettorale online è un ruolo cruciale per i social media strategist. Ma senza una vera politica dentro un vero messaggio, tutto è vano.
Sul finire degli anni, gli strumenti digitali sono diventati fondamentali nel costruire il consenso politico in Italia. I social network, come Instagram, Facebook e Tik Tok, sono diventati un terreno fertile per la raccolta del consenso, con tutti i partiti che cercano di raggiungere gli elettori online.
Ma cosa significa "consenso" in questo contesto? Secondo il partner e responsabile Digital & Media Advocacy di Bistoncini Partners, Pietro Raffa, il follower non sempre si traduce in voto. "Non ci è un report che permetta di paragonare quanto il mondo social trasporti nelle urne le persone", afferma.
Il ruolo del social media strategist è fondamentale in questo contesto. Un professionista che conosce le piattaforme e sa distribuire i messaggi chiave in maniera ottimale può aiutare un partito a costruire il consenso online. Tuttavia, la comunicazione non è solo una questione di hashtag e follower.
"La comunicazione è sicuramente una parte fondamentale della politica", sottolinea Tommaso Longobardi, responsabile comunicazione digitale della premier Giorgia Meloni. "Ma senza una vera politica dentro un vero messaggio non è nulla."
Ecco allora l'importanza di costruire un messaggio che risponda alle esigenze e alle preoccupazioni degli elettori. Ma come fare ciò? Secondo Longobardi, la chiave è essere autentici e trasparenti.
"Gli errori più comuni che un politico commette sui social sono quelli di cucirsi addosso un abito che non è il suo", afferma Raffa. "Comunicare in maniera diversa rispetto a come appare nella vita reale."
Le piattaforme digitali stanno cambiando, e i partiti dovranno adattarsi. Ad esempio, Meta ha deciso di bloccare l'advertising politico sui propri canali, il che comporterà un ritorno all'importanza del contenuto da parte dei partiti.
In sintesi, la costruzione del consenso elettorale online è un ruolo cruciale per i social media strategist. Ma senza una vera politica dentro un vero messaggio, tutto è vano.