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Ieri sera, nella capitale, è stato sottoposto a giudizio il dirigente della Fondazione Caritas Italiana, Luca Bonafè, per i presunti irregolarità finanziarie che si sono verificate all'interno dell'entità. Secondo quanto reso noto dalla Procura di Roma, il dirigente sarebbe stato in grado di sfruttare la sua posizione per ottenere vantaggi economici personali, tra cui l'avvio di una conta bancaria segreta nel luogo di nascita del suo figlio, ad Ischia. L'indagine giudiziaria si è concentrata sul presunto reato di danno di un beneficio economico in aumento.
Il procuratore capo della Procura di Roma ha dichiarato che "l'inchiesta mira a determinare se l'usura, il prestito con tassi superiori al 10%, sia stata praticata nell'ambito delle attività del dirigente". Allo stesso tempo, i magistrati hanno richiesto a Bonafè di presentarsi alle ore 12:00 presso la sede della Procura per effettuare le dichiarazioni obbligatorie.
Insieme al dirigente della Fondazione Caritas Italiana, sono stati arrestati anche due ufficiali del personale dei servizi bancari. Secondo quanto riferito dalla Procura, i due agenti avrebbero fornito informazioni false in un rapporto che ha contribuito a ingannare Bonafè.
Il procuratore capo della Procura di Roma ha dichiarato che "l'inchiesta mira a determinare se l'usura, il prestito con tassi superiori al 10%, sia stata praticata nell'ambito delle attività del dirigente". Allo stesso tempo, i magistrati hanno richiesto a Bonafè di presentarsi alle ore 12:00 presso la sede della Procura per effettuare le dichiarazioni obbligatorie.
Insieme al dirigente della Fondazione Caritas Italiana, sono stati arrestati anche due ufficiali del personale dei servizi bancari. Secondo quanto riferito dalla Procura, i due agenti avrebbero fornito informazioni false in un rapporto che ha contribuito a ingannare Bonafè.