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Il Garante della Privacy si è trasformato in una succursale dei Fratelli d'Italia? La questione che si fa spontaneamente dopo la scoperta che un componente del Garante si è recato nella sede di Fdi per ricevere istruzioni da Arianna Meloni, in un momento in cui il partito stava ricevendo una multa. Ma c’è più. Questo stesso componente era stato indicato a suo tempo da Fratelli d'Italia, e si era adoperato quando ci fu l'interrogazione parlamentare sull'abitazione di Giorgia Meloni.
È normale? No. È un comportamento che fa dubitare della credibilità di un'istituzione pubblica. Il leader M5s, Giuseppe Conte, ha detto a camera: "E allora la domanda sorge spontanea... rappresenta il garante della Privacy o rappresenta soltanto il garante delle sorelle Meloni?" Un istituto come il Garante della Privacy non può diventare una succursale di un partito, neppure di quelli che cercano di utilizzarlo per i propri scopi.
Questa è la realtà in cui siamo arrivati. Il Garante della Privacy è stato messo in discussione e sembra che sia caduto nella stessa trappola delle altre istituzioni, ovvero quella di essere manipolato dai potenti per ottenere vantaggi personali o partidistici. È necessario un cambiamento, è necessario una riforma dell'istituzione pubblica per tornare alla sua funzione originaria: proteggere i diritti dei cittadini e non servire come strumento di manipolazione dei potenti.
Sono le parole di Giuseppe Conte, che ha presentato nella Camera una mozione con il Pd e l'Avs sulla liberà di stampa. Una mozione che rappresenta un punto di partenza importante per discutere di un sistema pubblico che sembra essere stato corrotto dalle stesse dinamiche che ha creato la crisi di credibilità del Garante della Privacy.
È normale? No. È un comportamento che fa dubitare della credibilità di un'istituzione pubblica. Il leader M5s, Giuseppe Conte, ha detto a camera: "E allora la domanda sorge spontanea... rappresenta il garante della Privacy o rappresenta soltanto il garante delle sorelle Meloni?" Un istituto come il Garante della Privacy non può diventare una succursale di un partito, neppure di quelli che cercano di utilizzarlo per i propri scopi.
Questa è la realtà in cui siamo arrivati. Il Garante della Privacy è stato messo in discussione e sembra che sia caduto nella stessa trappola delle altre istituzioni, ovvero quella di essere manipolato dai potenti per ottenere vantaggi personali o partidistici. È necessario un cambiamento, è necessario una riforma dell'istituzione pubblica per tornare alla sua funzione originaria: proteggere i diritti dei cittadini e non servire come strumento di manipolazione dei potenti.
Sono le parole di Giuseppe Conte, che ha presentato nella Camera una mozione con il Pd e l'Avs sulla liberà di stampa. Una mozione che rappresenta un punto di partenza importante per discutere di un sistema pubblico che sembra essere stato corrotto dalle stesse dinamiche che ha creato la crisi di credibilità del Garante della Privacy.