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La Corte Costituzionale ha bocciato il provvedimento dello Stato che prevedeva una sosta obbligatoria di 20 minuti tra un servizio Ncc e l'altro. La sentenza, depositata oggi, dichiara illegittimo uno dei capisaldi del decreto sul Foglio di servizio elettronico: la previsione che i servizi Ncc debbano essere prestati in una determinata sequenza, con un intervallo di almeno venti minuti tra ogni turno.
Secondo i giudici, tale misura è "sproporzionata" rispetto alla finalità antielusiva volta a evitare che il servizio Ncc possa rivolgersi a una utenza indifferenziata. In realtà, la disciplina ripropone obblighi previsti da norme statali che sono state già dichiarate costituzionalmente illegittime con la sentenza numero 56 del 2020.
Inoltre, il divieto di stipulare contratti di durata con l'esercente il servizio Ncc per chi svolga solo indirettamente attività di intermediazione eccede il fine antielusivo e comprime indebitamente l'autonomia contrattuale. Questo significa che i professionisti dell'industria del turismo, come gli alberghi e le agenzie di viaggio, non potranno più offrire ai propri clienti servizi di trasporto certi, rapidi e a costi concordati.
La Corte Costituzionale ha quindi stabilito che la materia del trasporto pubblico locale è competente alle Regioni, edesso viene confermata. Lo Stato non può intervenire nella regolamentazione del servizio Ncc in modo da favorire esclusivamente i taxi.
Secondo i giudici, tale misura è "sproporzionata" rispetto alla finalità antielusiva volta a evitare che il servizio Ncc possa rivolgersi a una utenza indifferenziata. In realtà, la disciplina ripropone obblighi previsti da norme statali che sono state già dichiarate costituzionalmente illegittime con la sentenza numero 56 del 2020.
Inoltre, il divieto di stipulare contratti di durata con l'esercente il servizio Ncc per chi svolga solo indirettamente attività di intermediazione eccede il fine antielusivo e comprime indebitamente l'autonomia contrattuale. Questo significa che i professionisti dell'industria del turismo, come gli alberghi e le agenzie di viaggio, non potranno più offrire ai propri clienti servizi di trasporto certi, rapidi e a costi concordati.
La Corte Costituzionale ha quindi stabilito che la materia del trasporto pubblico locale è competente alle Regioni, edesso viene confermata. Lo Stato non può intervenire nella regolamentazione del servizio Ncc in modo da favorire esclusivamente i taxi.