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Un'interrogazione molto curiosa sui sistemi di intelligenza artificiale, come ChatGpt. In effetti, quando si tratta di rispondere a domande con un tono cortese o scortese, la precisione dei risultati può variare notevolmente.
Lo studio citato nel testo pubblicato sul Corriere della Sera, ha esaminato come il linguaggio utilizzato per formulare le domande e i prompt influenzi l'output dei sistemi di intelligenza artificiale. I ricercatori hanno chiesto al modello di rispondere a 50 domande su matematica, scienze e storia, ma con cinque toni diversi: molto cortese, educato, neutro, scortese e molto scortese.
Ecco cosa hanno scoperto. I risultati mostrarono che i toni scortesi portano a risposte più accurate rispetto a quelli cortesi. L'accuratezza delle risposte variava dall'80,8% per i prompt "molto cortesi" all'84,8% per quelli "molto scortesi", con un incremento del 4%. In sostanza, l'accuratezza aumenta man mano che ci si allontana dal tono più gentile.
Ma attenzione a non esagerare. Gli studiosi hanno chiarito che questo studio è di interesse scientifico e non sostenono l'implementazione di interfacce ostili o tossiche nelle applicazioni del mondo reale. L'uso di un linguaggio offensivo o degradante nell'interazione uomo-IA può avere effetti negativi sull'esperienza utente, sull'accessibilità e sull'inclusività.
Inoltre, lo studio ha alcuni limiti da tenere in considerazione. Il set di dati è relativamente piccolo (50 domande base con 250 varianti) e gli esperimenti si sono concentrati principalmente su ChatGPT-4o. La definizione di "cortesia" e "maleducazione" si basa su indicatori linguistici specifici che potrebbero non coprire l'intero spettro sociolinguistico o le differenze culturali.
In sintesi, l'interrogazione sui sistemi di intelligenza artificiale è un argomento molto interessante e complesso. Lo studio citato nel testo pubblicato sul Corriere della Sera mostra come il linguaggio utilizzato per formulare le domande e i prompt influenzi l'output dei sistemi di intelligenza artificiale, ma ci sono ancora molti spazi da esplorare in questo campo.
Lo studio citato nel testo pubblicato sul Corriere della Sera, ha esaminato come il linguaggio utilizzato per formulare le domande e i prompt influenzi l'output dei sistemi di intelligenza artificiale. I ricercatori hanno chiesto al modello di rispondere a 50 domande su matematica, scienze e storia, ma con cinque toni diversi: molto cortese, educato, neutro, scortese e molto scortese.
Ecco cosa hanno scoperto. I risultati mostrarono che i toni scortesi portano a risposte più accurate rispetto a quelli cortesi. L'accuratezza delle risposte variava dall'80,8% per i prompt "molto cortesi" all'84,8% per quelli "molto scortesi", con un incremento del 4%. In sostanza, l'accuratezza aumenta man mano che ci si allontana dal tono più gentile.
Ma attenzione a non esagerare. Gli studiosi hanno chiarito che questo studio è di interesse scientifico e non sostenono l'implementazione di interfacce ostili o tossiche nelle applicazioni del mondo reale. L'uso di un linguaggio offensivo o degradante nell'interazione uomo-IA può avere effetti negativi sull'esperienza utente, sull'accessibilità e sull'inclusività.
Inoltre, lo studio ha alcuni limiti da tenere in considerazione. Il set di dati è relativamente piccolo (50 domande base con 250 varianti) e gli esperimenti si sono concentrati principalmente su ChatGPT-4o. La definizione di "cortesia" e "maleducazione" si basa su indicatori linguistici specifici che potrebbero non coprire l'intero spettro sociolinguistico o le differenze culturali.
In sintesi, l'interrogazione sui sistemi di intelligenza artificiale è un argomento molto interessante e complesso. Lo studio citato nel testo pubblicato sul Corriere della Sera mostra come il linguaggio utilizzato per formulare le domande e i prompt influenzi l'output dei sistemi di intelligenza artificiale, ma ci sono ancora molti spazi da esplorare in questo campo.