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Il grande poeta Orazio ha scritto un'ode, un inno, a quella che viene vista come una persona vittoriosa e trionfante. "Nunc est bibendum", dice all'inizio, ma si tratta di una frase che nasconde una verità più complessa. Quella frase significa che adesso dobbiamo celebrare la nostra vittoria, ma in realtà è un'ode a Cleopatra, quella donna che ha catturato l'impegno e la fascinazione dell'autore.
È interessante notare che Orazio aveva combattuto a Filippi per i difensori della repubblica, era quindi un repubblicano convinto. Tuttavia, nel corso del tempo, forse adattandosi alle circostanze, aveva cambiato idea. Ma una cosa è certa: Cleopatra lo ha affascinato.
Quando Orazio definisce Cleopatra come "Fatale Monstrum", ciò che dice è che considera questa donna come un prodigio, un miracolo. Eppure, quella persona preferiva morire piuttosto che essere disonorata, umiliata o costretta a montare sul carro del vincitore.
In questo modo, Orazio rivela il suo grande rispetto e ammirazione per Cleopatra, una donna che sava valutare la sua vita e non voleva compromettere la sua dignità.
È interessante notare che Orazio aveva combattuto a Filippi per i difensori della repubblica, era quindi un repubblicano convinto. Tuttavia, nel corso del tempo, forse adattandosi alle circostanze, aveva cambiato idea. Ma una cosa è certa: Cleopatra lo ha affascinato.
Quando Orazio definisce Cleopatra come "Fatale Monstrum", ciò che dice è che considera questa donna come un prodigio, un miracolo. Eppure, quella persona preferiva morire piuttosto che essere disonorata, umiliata o costretta a montare sul carro del vincitore.
In questo modo, Orazio rivela il suo grande rispetto e ammirazione per Cleopatra, una donna che sava valutare la sua vita e non voleva compromettere la sua dignità.