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Cleopatra, quella "Fatale Monstrum" della poesia, è la protagonista di un'ode che sembra celebrare la vittoria romana. Ma la verità è diversa: Orazio, il grande poeta latino, non stava brindando solo alla sconfitta dell'avversario, ma anche all'unica donna che aveva sempre ammirato. La sua lirica è piena di elogi per Cleopatra, definendola un "prodigio, miracolo" - il latino che in questo contesto non vuol significare mostro, ma figura di grandezza.
La storia di Orazio e Cleopatra è legata a una forte connessione personale. Molti hanno pensato che Orazio fosse un repubblicano che si era accomodato con l'Impero romano, ma la realtà è che aveva combattuto contro gli stessi difensori della repubblica a Filippi. Forse, nel corso del tempo, aveva cambiato idea, ma non poteva nascondere il suo affetto per Cleopatra.
Quel che è sicuro è che Cleopatra lo amava profondamente e che questo amore la faceva essere una donna molto forte, disposta a morire piuttosto che essere umiliata o sfruttata. E proprio questa determinazione è ciò che ha reso Orazio così ammirato. La sua poesia non era solo un tributo alla vittoria, ma anche un omaggio all'anima di Cleopatra.
La storia di Orazio e Cleopatra è legata a una forte connessione personale. Molti hanno pensato che Orazio fosse un repubblicano che si era accomodato con l'Impero romano, ma la realtà è che aveva combattuto contro gli stessi difensori della repubblica a Filippi. Forse, nel corso del tempo, aveva cambiato idea, ma non poteva nascondere il suo affetto per Cleopatra.
Quel che è sicuro è che Cleopatra lo amava profondamente e che questo amore la faceva essere una donna molto forte, disposta a morire piuttosto che essere umiliata o sfruttata. E proprio questa determinazione è ciò che ha reso Orazio così ammirato. La sua poesia non era solo un tributo alla vittoria, ma anche un omaggio all'anima di Cleopatra.