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Il presidente del Senato Ignazio La Russa si è scagliato contro il Consigliere del Capo dello Stato Francesco Saverio Garofani, accusandolo di aver lasciato cadere delle valutazioni critiche sul governo e sul leader dei Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. "Che Meloni non c'entrasse niente era del tutto evidente", ha detto La Russa, con un tono che è stato descritto come "sincero" ma anche "troppo sincero" per alcuni.
La Russia ha spiegato che il caso Garofani è una questione "chiusa", sulla quale già aveva espresso solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tuttavia, dopo le sue dichiarazioni, l'attenzione del pubblico è stata riaccesa sullo scandalo.
La Russa ha anche affermato che se Garofani fosse stato uno di destra, lo "vedremmo appeso ai lampioni" o crocifisso. Un tono che lascia ben poco spazio per un'autolimitazione da parte dello stesso Garofani.
Il presidente del Senato ha infine concluso che forse è meglio che Garofani lasci il suo incarico e che quel ruolo venga assegnato a qualcun altro, ovvero al segretario del Consiglio supremo di Difesa, un posto che "si deve occupare della difesa nazionale".
La Russia ha spiegato che il caso Garofani è una questione "chiusa", sulla quale già aveva espresso solidarietà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Tuttavia, dopo le sue dichiarazioni, l'attenzione del pubblico è stata riaccesa sullo scandalo.
La Russa ha anche affermato che se Garofani fosse stato uno di destra, lo "vedremmo appeso ai lampioni" o crocifisso. Un tono che lascia ben poco spazio per un'autolimitazione da parte dello stesso Garofani.
Il presidente del Senato ha infine concluso che forse è meglio che Garofani lasci il suo incarico e che quel ruolo venga assegnato a qualcun altro, ovvero al segretario del Consiglio supremo di Difesa, un posto che "si deve occupare della difesa nazionale".