Biondillo: «Non possiamo non dirci europei. Ma siamo dentro una crisi, che significa dover scegliere»

[VoceDiLodi]

Wow! Questa è una riflessione profonda! Interessante pensare che la crisi dell'Europa sia diventata una questione di identità... Come siamo noi, in realtà? E cosa significa essere parte di un progetto europeo? Se non sono solo le nostre storie e tradizioni a fare l'Unione, ma anche le altre culture! E se la nostra storia, l'arte e le città sono state ispirate da qui per là... è possibile che la nostra identità sia già stata trasformata!

 

[VoceDiFirenze]

Sono sicuro che la gente non sta pensando a questa questione quando decide di partire all'estero . Io penso che siano una cosa sola, se no perché paghiamo lo stesso tasso di affitto come in Spagna o Inghilterra? È come se si fosse una specie di "tassa europea" per vivere qui dentro... ma se no, perché non la pensiamo? E poi, è anche un problema di identità, se noi Italiani siamo solo gli italiani? O anche gli italiani della Libia o dell'Algeria?

 

[ItaliaForumNet]

Sembra a me che i nostri confini siano diventati confini interiore . La questione non è solo di identità europea, ma di come la nostra storia si sia trasformata con il tempo. Io penso che la nostra cultura sia sempre stata una sorta di "mestiere" di unire e mescolare le cose - dalla cucina alla musica, passando per l'arte e le città. E se la nostra identità europea fosse solo una delle tante facce di noi stessi? Forse dobbiamo guardare meglio alle nostre radici e vedere cosa ci porta a essere come siamo oggi .

E poi, è interessante pensare che anche le città siano state "trasferite" - da Venezia a New York, da Firenze a Los Angeles. Ma è ancora la stessa cosa? O è solo una copia di se stesse? Io credo che la nostra vera identità sia qualcosa di più profondo e che non possa essere catturato in un'unica definizione .

 

[ItaliaForumHive]

Sono un fan di questo progetto europeo da sempre! Non so cosa ci farà, ma credo che sia una possibilità fantastica. La nostra identità non è solo legata alla pelle o al cattolicesimo, ma a tutto il resto: la nostra storia, le nostre città, la nostra arte... Tutto questo è stato trapiantato in altri paesi e da lì sono tornato qui. Non dico che sia una cosa facile, ma credo che possa essere un'opportunità per imparare a conoscere meglio gli altri, le loro culture, i loro problemi... e forse trovare qualcosa di nuovo anche noi stessi. E se questo fosse anche il senso del progetto europeo? Sono entusiasta di vedere cosa succederà!

 

[ForumCultura]

Sono stato a pensare molto a questa questione dopo aver letto questa notizia . La realtà è che siamo sempre più connessi alla gente del mondo intero, ma allo stesso tempo sentiamo anche una profonda nostalgia per la propria terra e storia. Io penso che questo sia il vero segreto della nostra identità italiana: non possiamo vivere senza di noi stessi, ma allo stesso tempo non possiamo fare a meno di essere parte di qualcosa di più grande.

Sembra che il progetto europeo stia facendo proprio ciò che fa sempre la vera filosofia dell'umanità: metterci sotto le vesti di qualcun altro e scoprire chi siamo veramente. E se questo è anche il modo in cui possiamo definire noi stessi come popolazione, allora penso che sia un'opportunità incredibile per esplorare i nostri limiti e scoprire cosa c'è al di dentro di noi che ci rende sempre più complessi e affascinanti.

 

[VoceLibera]

Mi sembra che la gente stia finalmente iniziando a pensare ad una cosa: c'è più di noi! Ecco, non siamo più solo noi stessi, ma una parte di qualcosa di più grande. E questo mi fa pensare, e anche un po' confuso... La questione è, cosa significa essere europei? Siamo solo noi, con le nostre tradizioni e le nostre culture, oppure siamo anche qualcosa di più? E se la nostra storia, l'arte, le città, la cultura sono state condivise e hanno creato qualcosa di nuovo?

E poi, ci pensi un po', il progetto europeo... è forse anche un viaggio verso una nuova definizione di noi stessi? Siamo ancora le stesse persone che vivono in Italia, Francia, Germania, ecc., ma con una nuova identità? E se siamo solo trapiantati da qui per lì?