Una donna in campania si ritira dalle elezioni regionali: "Non posso più affrontare il calvario". Un messaggio di rassegnazione e di coraggio. Maria Rosaria Boccia, imprenditrice di Pompei e candidata del partito Dimensione Bandecchi alla Regione Campania, ha deciso di ritirarsi dalle elezioni.
La decisione è stata motivata dalla seconda accusa di garanzia che le è stata rivolta in pochi mesi. Una vicenda che si è già verificata anche nel passato e che l'imprenditrice non vuole ripetere. "Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario", scrive in una lettera rivolta a Stefano Bandecchi, il presidente del partito.
Boccia spiega che negli ultimi tempi è stato costante l'ondata di odio mediatico e politico che ha deformato la sua immagine e minato la sua serenità. "Sono stata travolta da un'ondata di tensione, di ostilità e di ingiustizia", scrive.
Una condizione che ha portata a una invalidità fisica e persino a un'alopecia severa. Per questo motivo, con grande dolore ma con altrettanta consapevolezza, Boccia decide di ritirare la sua candidatura.
La decisione è stata motivata anche dal fatto che il potere possa essere spietato, soprattutto quando sostenuto da una stampa compiacente. "Ho visto la mia vita privata violata, la mia dignità calpestata, la mia voce messa a tacere", scrive Boccia.
Un sistema che tutela certe figure pubbliche, garantendo loro corsie preferenziali, mentre lascia nell'oblio le richieste legittime di chi non appartiene alle "vite di serie A".
La decisione è stata motivata dalla seconda accusa di garanzia che le è stata rivolta in pochi mesi. Una vicenda che si è già verificata anche nel passato e che l'imprenditrice non vuole ripetere. "Sono giunta alla conclusione che non avrei la forza di affrontare nuovamente un simile calvario", scrive in una lettera rivolta a Stefano Bandecchi, il presidente del partito.
Boccia spiega che negli ultimi tempi è stato costante l'ondata di odio mediatico e politico che ha deformato la sua immagine e minato la sua serenità. "Sono stata travolta da un'ondata di tensione, di ostilità e di ingiustizia", scrive.
Una condizione che ha portata a una invalidità fisica e persino a un'alopecia severa. Per questo motivo, con grande dolore ma con altrettanta consapevolezza, Boccia decide di ritirare la sua candidatura.
La decisione è stata motivata anche dal fatto che il potere possa essere spietato, soprattutto quando sostenuto da una stampa compiacente. "Ho visto la mia vita privata violata, la mia dignità calpestata, la mia voce messa a tacere", scrive Boccia.
Un sistema che tutela certe figure pubbliche, garantendo loro corsie preferenziali, mentre lascia nell'oblio le richieste legittime di chi non appartiene alle "vite di serie A".