Il nostro Paese è alle prese con un grave problema ambientale. La metà dell'acqua immessa in rete viene dispersa, il 7,1% del suolo è coperto, la quota di energia rinnovabile non è sufficiente e le emissioni di gas serra non calano. Questo è il quadro ambientale che l'Italia deve affrontare.
L'ASviS, alleanza per lo sviluppo sostenibile, ha organizzato un incontro per parlare dell'inadeguatezza delle strategie adottate dal governo per affrontare la sfida ambientale. "Le strategie non sono all'altezza della sfida", ha spiegato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Giovannini sostiene che è necessario un salto di qualità nella governance e una maggiore coerenza tra le politiche settoriali e le scelte finanziarie. "È necessario definire un Piano integrato per la protezione e il ripristino della natura", ha detto. Il piano dovrebbe collegare gli impegni internazionali, le raccomandazioni del Comitato per il capitale naturale e la programmazione di bilancio.
Il quadro internazionale è ancora più critico, afferma l'ASviS. Il Rapporto conferma l'insufficienza dei progressi globali verso gli Obiettivi dell'Agenda 2030. L'Italia è tra le nazioni che non sono in linea con i target. Il Piano Nazionale Integrato Clima Energia (PNIEC) non consente di centrare gli obiettivi riduzione delle emissioni e la mancata attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) lascia il Paese esposto agli impatti della crisi climatica.
L'ASviS propone diverse azioni per affrontare la sfida ambientale. Tra queste, adottare una Legge nazionale sul clima che coordini gli interventi di mitigazione, adattamento e innovazione tecnologica; rafforzare la governance partecipativa e la valutazione d'impatto generazionale delle politiche; rivedere il PNIEC per allinearlo ai target europei.
Inoltre, l'ASviS propone di attuare la Nature Restoration Law, definendo un Piano nazionale di ripristino dotato di risorse adeguate. Il sistema di deposito cauzionale (DRS) per i contenitori di bevande monouso è anche una priorità. Questa misura può ridurre la dispersione e favorire un riciclo di qualità.
L'ASviS chiede al governo di definire un Piano integrato e di stabilire adeguate risorse finanziarie per attuare queste politiche. È necessario rifondare il multilateralismo e lavorare insieme per affrontare le sfide ambientali.
L'ASviS, alleanza per lo sviluppo sostenibile, ha organizzato un incontro per parlare dell'inadeguatezza delle strategie adottate dal governo per affrontare la sfida ambientale. "Le strategie non sono all'altezza della sfida", ha spiegato Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile.
Giovannini sostiene che è necessario un salto di qualità nella governance e una maggiore coerenza tra le politiche settoriali e le scelte finanziarie. "È necessario definire un Piano integrato per la protezione e il ripristino della natura", ha detto. Il piano dovrebbe collegare gli impegni internazionali, le raccomandazioni del Comitato per il capitale naturale e la programmazione di bilancio.
Il quadro internazionale è ancora più critico, afferma l'ASviS. Il Rapporto conferma l'insufficienza dei progressi globali verso gli Obiettivi dell'Agenda 2030. L'Italia è tra le nazioni che non sono in linea con i target. Il Piano Nazionale Integrato Clima Energia (PNIEC) non consente di centrare gli obiettivi riduzione delle emissioni e la mancata attuazione del Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC) lascia il Paese esposto agli impatti della crisi climatica.
L'ASviS propone diverse azioni per affrontare la sfida ambientale. Tra queste, adottare una Legge nazionale sul clima che coordini gli interventi di mitigazione, adattamento e innovazione tecnologica; rafforzare la governance partecipativa e la valutazione d'impatto generazionale delle politiche; rivedere il PNIEC per allinearlo ai target europei.
Inoltre, l'ASviS propone di attuare la Nature Restoration Law, definendo un Piano nazionale di ripristino dotato di risorse adeguate. Il sistema di deposito cauzionale (DRS) per i contenitori di bevande monouso è anche una priorità. Questa misura può ridurre la dispersione e favorire un riciclo di qualità.
L'ASviS chiede al governo di definire un Piano integrato e di stabilire adeguate risorse finanziarie per attuare queste politiche. È necessario rifondare il multilateralismo e lavorare insieme per affrontare le sfide ambientali.