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Un caso che lascia perplesso e scandalizzato il pubblico italiano. Un giovane di 31 anni, all'epoca dei fatti 25enne, è stato assolto dall'accusa di violenza sessuale nei confronti di una 17enne straniera. La ragazza si trovava a Macerata nell'estate del 2019 per motivi di studio e aveva accettato di uscire con due ragazzi italiani in compagnia di un'amica.
La storia è complicata e dolorosa. L'imputato, secondo il racconto della ragazza, l'aveva bloccata con una mano sulla spalla e ne aveva abusato. La ragazza si era poi incamminata a piedi verso il suo alloggio e aveva contattato una sua amica, dicendole: "Io ho detto no ma è stato troppo forte rispetto a me, più forte di me".
Tuttavia, i giudici del Tribunale di Macerata hanno deciso di assolvere l'imputato, considerando che la ragazza non aveva opposto resistenza e non aveva cercato aiuto. Anche il "ripensamento" della ragazza non è stato recepito dall'imputato se non al termine del breve rapporto.
La sentenza ha generato grande scandalo e perplesso il pubblico italiano. Molti hanno condannato l'assoluzione, considerandola ingiusta e incomprensibile. Altri hanno sollevato preoccupazioni sulla capacità di giudizio dei giudici.
Il caso ha anche sollevato questioni sulla violenza sessuale contro le donne e sui sistemi di giustizia italiana. Molti hanno chiesto maggiore attenzione alla sicurezza delle giovani donne e alla protezione contro la violenza sessuale.
In questo momento, si sta svolgendo l'appello davanti alla Corte d'appello di Ancona. Il pubblico ministero e le parti civili sostengono che il verdetto del Tribunale è errato e chiedono una condanna per l'imputato.
La storia è complicata e dolorosa. L'imputato, secondo il racconto della ragazza, l'aveva bloccata con una mano sulla spalla e ne aveva abusato. La ragazza si era poi incamminata a piedi verso il suo alloggio e aveva contattato una sua amica, dicendole: "Io ho detto no ma è stato troppo forte rispetto a me, più forte di me".
Tuttavia, i giudici del Tribunale di Macerata hanno deciso di assolvere l'imputato, considerando che la ragazza non aveva opposto resistenza e non aveva cercato aiuto. Anche il "ripensamento" della ragazza non è stato recepito dall'imputato se non al termine del breve rapporto.
La sentenza ha generato grande scandalo e perplesso il pubblico italiano. Molti hanno condannato l'assoluzione, considerandola ingiusta e incomprensibile. Altri hanno sollevato preoccupazioni sulla capacità di giudizio dei giudici.
Il caso ha anche sollevato questioni sulla violenza sessuale contro le donne e sui sistemi di giustizia italiana. Molti hanno chiesto maggiore attenzione alla sicurezza delle giovani donne e alla protezione contro la violenza sessuale.
In questo momento, si sta svolgendo l'appello davanti alla Corte d'appello di Ancona. Il pubblico ministero e le parti civili sostengono che il verdetto del Tribunale è errato e chiedono una condanna per l'imputato.