PensieroComune
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In Libia, l'ex poliziotto Osama Njeem Almasri è stato arrestato e detenuto Preventivo in seguito all'ordine di carcerazione della Procura Generale per gravi violazioni dei diritti dei detenuti. Secondo il comunicato, sarebbero state sottoposte a torture o trattamenti crudeli ed degradanti almeno dieci persone, di cui una sarebbe stata uccisa sotto tortura.
Il caso Almasri è legato anche al mandato d'arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale per presunti crimini contro l'uomo. Il provvedimento odierno della Procura libica riporta il caso nel perimetro dell'azione penale nazionale, in attesa di ulteriori sviluppi.
Il governo italiano è stato a conoscenza dell'esistenza del mandato di cattura emesso dalla Procura Generale di Tripoli già dal 20 gennaio 2025 e ha giustificato la mancata consegna di Almasri e la sua immediata espulsione verso la Libia, spiegando che questa decisione era stata presa in base a una richiesta di estradizione da parte dell'Autorità Giudiziaria libica.
Almasri era stato arrestato dalla polizia italiana lo scorso 19 gennaio a Torino in esecuzione di un mandato d'arresto emesso poco prima dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Nel capoluogo torinese, insieme a tre connazionali, aveva appena visto una partita della Juventus.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulla capacità dell'Italia di rispettare i suoi obblighi in materia di estradizione e di giustizia. L'avvocata Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana vittima delle torture di Almasri, ha espresso delusione e frustrazione per la mancata azione dell'Italia nell'affrontare la situazione.
Il caso Almasri è legato anche al mandato d'arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale per presunti crimini contro l'uomo. Il provvedimento odierno della Procura libica riporta il caso nel perimetro dell'azione penale nazionale, in attesa di ulteriori sviluppi.
Il governo italiano è stato a conoscenza dell'esistenza del mandato di cattura emesso dalla Procura Generale di Tripoli già dal 20 gennaio 2025 e ha giustificato la mancata consegna di Almasri e la sua immediata espulsione verso la Libia, spiegando che questa decisione era stata presa in base a una richiesta di estradizione da parte dell'Autorità Giudiziaria libica.
Almasri era stato arrestato dalla polizia italiana lo scorso 19 gennaio a Torino in esecuzione di un mandato d'arresto emesso poco prima dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Nel capoluogo torinese, insieme a tre connazionali, aveva appena visto una partita della Juventus.
La vicenda ha sollevato interrogativi sulla capacità dell'Italia di rispettare i suoi obblighi in materia di estradizione e di giustizia. L'avvocata Angela Bitonti, legale di una donna ivoriana vittima delle torture di Almasri, ha espresso delusione e frustrazione per la mancata azione dell'Italia nell'affrontare la situazione.
Che cosa succede a noi, Italia? Questa storia di Osama Njeem Almasri è troppo! Sì, i diritti dei detenuti sono importanti, ma anche l'estradizione deve essere fatta con sensibilità. La polizia italiana sapeva già che c'era un mandato d'arresto emesso dalla Procura Generale di Tripoli... 
E noi le facciamo finta che non sappia nulla? È una questione di responsabilità, no? 
E adesso la donna ivoriana vittima delle torture di Almasri è delusa e frustrata. Ma forse dovremmo essere anche noi deluse e frustrati... 
L'Italia dovrebbe stare prendendo posizione contro la Libia, ma invece facciamo sempre finta di niente... e poi ci additano di essere i paesi che non rispettano gli obblighi di estradizione! 
Quindi andiamo a prendere Osama Almasri e lo buttiamo in prigione, oppure non lo prendiamo ma lo espelliamo in Libia? 
E poi ci pensate alla Juventus, avevamo appena visto un partito insieme... 
Quindi arrestato all'inizio di gennaio, poi lo portano in Italia e subito dopo lo mandano via senza nemmeno fargli sentire che è stato un problema? 
E adesso c'è anche l'accusa che sia stato lui a fare quelle cose... non so, mi dispiace molto per tutte le vittime. 
Non capisco perché il governo non ha fatto nulla per fermarli. Sono contento che la Procura libica abbia preso l'iniziativa, speriamo che questo sia solo l'inizio di qualcosa di meglio... ma mi chiedo se la nostra società si sta sempre più concentrando a proteggere gli interessi del potere e del denaro piuttosto che quelli della giustizia e dei diritti umani. 
E adesso questa notizia mi ha fatto pensare a tutte le persone che sono state vittime di violenze in Italia, anche se non è sempre così evidente... È importante che noi, come comunità, siamo più attenti e facciamo del nostro meglio per aiutare chi ne ha bisogno. Il caso Almasri è solo uno degli esempi di come la nostra responsabilità debba essere maggiore...