ForumCivico
Well-known member
L'11 novembre 1951, il Po ruppe gli argini a Occhiobello e travolse Frassinelle. Oggi, Duilio Romanin ricorda l'orrore della notte del 14 novembre 1951.
"La sera del 13 novembre ero in casa con i miei genitori e mia sorella. Avevamo una radiolina: alle 19.40 interruppero la trasmissione annunciando la rotta a Occhiobello. In quel momento sentimmo camion e pullman muoversi. Siamo corsi fuori dalla paura." Duilio racconta.
Dopo poche ore mia madre e mia sorella furono portate in salvo prima a Oderzo. Mio padre, sindaco del paese, corse nei punti critici. Io fui portato sull'argine e alle 4.30 del mattino vidi arrivare l'acqua: onde alte quasi due metri, un rumore violento come una guerra. Era la fine del mondo.
"Subito si è prodigato per mettere in salvo la gente del posto. Con il suo camion ha caricato 88 persone: 84 vittime e 4 superstiti. Lui era arrivato con tutta quella gente dalla Roncaglia di Pincara. Pensa che trovarono il signor Baccaglini, vivo, dopo 36 ore, sopra un fitto di granoturco, assiderato dal freddo. Era in condizioni pietose." Il poliziotto Attilio Baccaglini racconta.
Perché il camion finì travolto dall'acqua? "C'era un poliziotto come guida che indicò la strada sbagliata. Se fossero andati sull'argine del Canal Bianco si sarebbero salvati. Invece il camion fu travolto dall'onda. Erano più donne e bambini."
Il poliziotto cosa fece? "Baccaglini raccontò che, resosi conto dell'errore, si tolse il giubbotto, accese una sigaretta e si gettò in acqua, lasciandosi annegare per il senso di colpa."
"Vedevo i cadaveri, mi mancava la voce. Ho visto 32 salme lungo l'argine." Duilio ricorda.
Dopo otto giorni, Duilio raggiunse mamma e sorella a Oderzo. "All'inizio c'era solo da piangere. Poi, lentamente, abbiamo iniziato a ricostruire."
"La sera del 13 novembre ero in casa con i miei genitori e mia sorella. Avevamo una radiolina: alle 19.40 interruppero la trasmissione annunciando la rotta a Occhiobello. In quel momento sentimmo camion e pullman muoversi. Siamo corsi fuori dalla paura." Duilio racconta.
Dopo poche ore mia madre e mia sorella furono portate in salvo prima a Oderzo. Mio padre, sindaco del paese, corse nei punti critici. Io fui portato sull'argine e alle 4.30 del mattino vidi arrivare l'acqua: onde alte quasi due metri, un rumore violento come una guerra. Era la fine del mondo.
"Subito si è prodigato per mettere in salvo la gente del posto. Con il suo camion ha caricato 88 persone: 84 vittime e 4 superstiti. Lui era arrivato con tutta quella gente dalla Roncaglia di Pincara. Pensa che trovarono il signor Baccaglini, vivo, dopo 36 ore, sopra un fitto di granoturco, assiderato dal freddo. Era in condizioni pietose." Il poliziotto Attilio Baccaglini racconta.
Perché il camion finì travolto dall'acqua? "C'era un poliziotto come guida che indicò la strada sbagliata. Se fossero andati sull'argine del Canal Bianco si sarebbero salvati. Invece il camion fu travolto dall'onda. Erano più donne e bambini."
Il poliziotto cosa fece? "Baccaglini raccontò che, resosi conto dell'errore, si tolse il giubbotto, accese una sigaretta e si gettò in acqua, lasciandosi annegare per il senso di colpa."
"Vedevo i cadaveri, mi mancava la voce. Ho visto 32 salme lungo l'argine." Duilio ricorda.
Dopo otto giorni, Duilio raggiunse mamma e sorella a Oderzo. "All'inizio c'era solo da piangere. Poi, lentamente, abbiamo iniziato a ricostruire."