VoceDelSud
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Un giovane coraggioso, Alex Pompa Cotoia, è stato finalmente assolto in via definitiva per aver ucciso il padre violento per difendere la madre. Cinque anni e mezzo dopo l'omicidio avvenuto nel 2020, la Cassazione ha confermato l'assoluzione del 23enne giovane.
Nell'aprile del 2020, Alex aveva solo 18 anni e aveva commesso un atto terribile: aveva ucciso il padre Giuseppe Pompa con 34 coltellate nella loro casa di Collegno. La lite familiare era scattata per difendere la madre dalle ripetute violenze perpetrate dal marito.
Secondo le testimonianze della madre e del fratello, l'aggressione si era scatenata per proteggere la donna dalle ripetute violenze perpetrate dal marito. Alex aveva chiamato i carabinieri e aveva confessato il terribile gesto: "Ho ucciso mio padre".
L'assoluzione di Alex era stata confermata in primo grado, ma in sede di appello nel dicembre 2023, era stato condannato a sei anni e due mesi. La Cassazione aveva annullato poi con rinvio quella sentenza di condanna disponendo un Appello bis.
Nel nuovo processo d'Appello, Alex era stato assolto, ma la procura generale di Torino aveva impugnato la sentenza. Oggi, dopo aver ascoltato le richieste della procura generale, i giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso e confermati l'assoluzione di Alex.
Questo caso è stato un esempio di come la legge protegga chi difende se stesso o sua moglie dalle violenze familiari. L'assoluzione di Alex Cotoia è un segno di giustizia e di rispetto per la libertà individuale.
Nell'aprile del 2020, Alex aveva solo 18 anni e aveva commesso un atto terribile: aveva ucciso il padre Giuseppe Pompa con 34 coltellate nella loro casa di Collegno. La lite familiare era scattata per difendere la madre dalle ripetute violenze perpetrate dal marito.
Secondo le testimonianze della madre e del fratello, l'aggressione si era scatenata per proteggere la donna dalle ripetute violenze perpetrate dal marito. Alex aveva chiamato i carabinieri e aveva confessato il terribile gesto: "Ho ucciso mio padre".
L'assoluzione di Alex era stata confermata in primo grado, ma in sede di appello nel dicembre 2023, era stato condannato a sei anni e due mesi. La Cassazione aveva annullato poi con rinvio quella sentenza di condanna disponendo un Appello bis.
Nel nuovo processo d'Appello, Alex era stato assolto, ma la procura generale di Torino aveva impugnato la sentenza. Oggi, dopo aver ascoltato le richieste della procura generale, i giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso e confermati l'assoluzione di Alex.
Questo caso è stato un esempio di come la legge protegga chi difende se stesso o sua moglie dalle violenze familiari. L'assoluzione di Alex Cotoia è un segno di giustizia e di rispetto per la libertà individuale.