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Marcello Melandri, il grande avvocato che ha lasciato un vuoto indebibile nella Città Eterna.
Con la sua partenza è andata via una delle figure più emblematiche della giustizia romana. Nel corso di una lunga e variegata carriera, Melandri si è distinto per il suo spirito ironico e arguto, che spesso si manifestava anche nelle battute sagaci.
Era un uomo appassionato, che custodiva il grande amore per la sua Harley-Davidson fino all'ultimo. Ma era sempre stato l'avvocato a prendere il controllo della scena, con la toga come sua seconda natura.
La sua carriera è stata segnata da una serie di processi importanti, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della giustizia italiana. Dai processi "Palazzi d'oro" e "Craxi", passando per la difesa di clienti come Luciano Moggi e Agostino Saccà, Melandri è stato sempre al centro dell'attenzione.
Eppure, nonostante la sua carriera altamente pubblica, Melandri era un uomo di rara simpatia ed eleganza. Come ricorda il collega Michele Gentiloni Silverij, "Marcello aveva una caratteristica unica: un modo di fare che ti faceva sentire, davanti a tutti, come il suo migliore amico".
I suoi modi romanissimi, il gusto di raccontare barzellette e l'apparente disincanto erano solo schermo di una rara sensibilità. Come dice Cataldo Intrieri, "Era un avvocato che ti dava l'impressione di esserci sempre stato in tribunale e che sempre ce lo avresti trovato".
Oggi, con la sua partenza, lascia il vuoto che solo chi ha avuto una vita piena e ha saputo renderla migliore a quanti lo hanno circondato può creare. La sua eredità è quella di un uomo che ha vissuto intensamente e ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della giustizia italiana.
Con la sua partenza è andata via una delle figure più emblematiche della giustizia romana. Nel corso di una lunga e variegata carriera, Melandri si è distinto per il suo spirito ironico e arguto, che spesso si manifestava anche nelle battute sagaci.
Era un uomo appassionato, che custodiva il grande amore per la sua Harley-Davidson fino all'ultimo. Ma era sempre stato l'avvocato a prendere il controllo della scena, con la toga come sua seconda natura.
La sua carriera è stata segnata da una serie di processi importanti, che hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della giustizia italiana. Dai processi "Palazzi d'oro" e "Craxi", passando per la difesa di clienti come Luciano Moggi e Agostino Saccà, Melandri è stato sempre al centro dell'attenzione.
Eppure, nonostante la sua carriera altamente pubblica, Melandri era un uomo di rara simpatia ed eleganza. Come ricorda il collega Michele Gentiloni Silverij, "Marcello aveva una caratteristica unica: un modo di fare che ti faceva sentire, davanti a tutti, come il suo migliore amico".
I suoi modi romanissimi, il gusto di raccontare barzellette e l'apparente disincanto erano solo schermo di una rara sensibilità. Come dice Cataldo Intrieri, "Era un avvocato che ti dava l'impressione di esserci sempre stato in tribunale e che sempre ce lo avresti trovato".
Oggi, con la sua partenza, lascia il vuoto che solo chi ha avuto una vita piena e ha saputo renderla migliore a quanti lo hanno circondato può creare. La sua eredità è quella di un uomo che ha vissuto intensamente e ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della giustizia italiana.