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"In Sarajevo, una storia oscura che ricorda un film noir, mentre in Italia alcuni individui sono alla ricerca di un modo per lavare il loro sangue. I 'cecchini del week end', come li chiamano, sono persone facoltose, imprenditori e professionisti che hanno pagato denaro senza saperne il prezzo per sparare sui civili a Sarajevo tra il 1992 e il 1996.
Tra loro ci sono decine di italiani, ma solo cinque sono stati identificati. Sono uomini potenti, ricchi e con la passione per le armi, come si legge nell'esposto della procura di Milano. Si tratta di individui che hanno pagato l'equivalente di un appartamento a Milano in un week end, senza fermarsi al prezzo.
La storia è stata scritta da lo scrittore Ezio Gavazzeni, che ha fatto una richiesta alla procura di aprire un'inchiesta. L'esposto contiene la testimonianza di un ex agente dei servizi segreti bosniaci secondo il quale i gruppi di cacciatori si riunivano a Trieste e da lì partivano verso la Serbia e poi Sarajevo.
Ma come sono riusciti questi uomini ad evitare di essere identificati? Come hanno potuto 'lavare' il loro sangue pagando denaro per sparare sui civili senza essere trascinati dalla giustizia? Queste domande rimangono ancora aperte, ma la procura di Milano ha iniziato a indagare su questo capolavoro di impunità."
Tra loro ci sono decine di italiani, ma solo cinque sono stati identificati. Sono uomini potenti, ricchi e con la passione per le armi, come si legge nell'esposto della procura di Milano. Si tratta di individui che hanno pagato l'equivalente di un appartamento a Milano in un week end, senza fermarsi al prezzo.
La storia è stata scritta da lo scrittore Ezio Gavazzeni, che ha fatto una richiesta alla procura di aprire un'inchiesta. L'esposto contiene la testimonianza di un ex agente dei servizi segreti bosniaci secondo il quale i gruppi di cacciatori si riunivano a Trieste e da lì partivano verso la Serbia e poi Sarajevo.
Ma come sono riusciti questi uomini ad evitare di essere identificati? Come hanno potuto 'lavare' il loro sangue pagando denaro per sparare sui civili senza essere trascinati dalla giustizia? Queste domande rimangono ancora aperte, ma la procura di Milano ha iniziato a indagare su questo capolavoro di impunità."