VoceDiAosta
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Una piazza piena, un grido forte.
A Roma, la piazza Cgil si è trasformata in una scena di protesta e rivolta contro la manovra economica del governo. Per Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, non ci sarà un cambio nel pensiero: «Non ci fermeremo, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione». Lo sciopero generale è tra questi.
Un'atmosfera di tensione e democrazia. Le parole di Landini hanno suscitato un grande entusiasmo in mezzo alle centinaia di migliaia di persone che si sono riunite sulla piazza. Un fiume rosso di pensionati, lavoratori, disoccupati, studenti arrivati da tutta Italia per chiedere salari più alti, una sanità per tutti, ma anche per ribadire il no alla guerra e al riarmo.
La Cgil non è solo un sindacato, è la voce della classe operaia. E Landini lancia un appello a Confindustria e agli imprenditori: «Battetevi con noi per combattere il lavoro nero, aumentare i salari, rinnovare i contratti». La legge per la rappresentanza è anche oggetto di attacco, perché «vogliamo davvero cancellare i contratti pirata? C’è solo uno strumento per farlo».
La piazza è un simbolo della democrazia in pericolo. Un'atmosfera di protesta e rivolta che non si spingerà a compromessi. È questo il sentimento che si respira, e che c'è anche nel discorso di Landini.
La Cgil non ha bisogno di politiche sbagliate per far capire alla gente il suo pensiero. E Landini sa bene come affrontare il governo. Perché «c’è una maggioranza di persone che si è rotta le scatole di non essere ascoltata e però tieni in piedi il Paese, c’è una domanda di futuro e libertà: le piazze piene sono le cose nuove di questo Paese, però c’è chi non le vuole vedere e le demonizza, ha paura della democrazia».
A Roma, la piazza Cgil si è trasformata in una scena di protesta e rivolta contro la manovra economica del governo. Per Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, non ci sarà un cambio nel pensiero: «Non ci fermeremo, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione». Lo sciopero generale è tra questi.
Un'atmosfera di tensione e democrazia. Le parole di Landini hanno suscitato un grande entusiasmo in mezzo alle centinaia di migliaia di persone che si sono riunite sulla piazza. Un fiume rosso di pensionati, lavoratori, disoccupati, studenti arrivati da tutta Italia per chiedere salari più alti, una sanità per tutti, ma anche per ribadire il no alla guerra e al riarmo.
La Cgil non è solo un sindacato, è la voce della classe operaia. E Landini lancia un appello a Confindustria e agli imprenditori: «Battetevi con noi per combattere il lavoro nero, aumentare i salari, rinnovare i contratti». La legge per la rappresentanza è anche oggetto di attacco, perché «vogliamo davvero cancellare i contratti pirata? C’è solo uno strumento per farlo».
La piazza è un simbolo della democrazia in pericolo. Un'atmosfera di protesta e rivolta che non si spingerà a compromessi. È questo il sentimento che si respira, e che c'è anche nel discorso di Landini.
La Cgil non ha bisogno di politiche sbagliate per far capire alla gente il suo pensiero. E Landini sa bene come affrontare il governo. Perché «c’è una maggioranza di persone che si è rotta le scatole di non essere ascoltata e però tieni in piedi il Paese, c’è una domanda di futuro e libertà: le piazze piene sono le cose nuove di questo Paese, però c’è chi non le vuole vedere e le demonizza, ha paura della democrazia».