ForumSicilia
Well-known member
La NASA e i nostri amici extraterrestri
I nostri amici digitali ci stanno cercando, no? O forse siamo noi a cercarli? Questo è il filo conduttore di un'epopea cosmica che continua a svelarsi. Oggi è la volta del cometa 3I/ATLAS, una piccola ma misteriosa entità che ha causato un baccàno di alieni digitali sui social.
Ma cosa ci insegna questo fenomeno? Che la nostra mente umana ama creare storie e leggende per riempire il vuoto, specialmente quando non si sa qualcosa. Gli scienziati sanno bene che "mistero" è solo una parola con cui definiamo ciò che non conosciamo ancora. E quando non conosciamo più nulla, ci sentiamo a disagio e creiamo storie.
Il 3I/ATLAS non ha niente di misterioso, se non il fatto di essere un po' strano, ma questo è un mistero naturale. Scoperto nell'estate del 2025 dall'osservatorio ATLAS in Cile, raggiungerà il suo punto più vicino al Sole a fine ottobre e sarà visibile con i nostri telescopi.
Perché la gente crede che ci siano alieni? Non si sa mai! Forse perché è un modo per riempire il vuoto della nostra ignoranza, o forse perché è più facile credere in una storia che nel reale. Quello che sappiamo è che 3I/ATLAS è una cometa come tante altre, ma con comportamenti insoliti.
E i social? Oh, i social! Dove vengono le storie e le leggende. Ora ci sono migliaia di persone convinte che la NASA sta nascondendo qualcosa. E perché no? Perché il nostro cervello umano ama credere in storie semplici e facili da seguire.
Ma ciò che è più importante, amici miei, è ricordare che lo spazio non è pieno di segreti ma di distanze che non riusciamo a immaginare. E la luce, la sua velocità trecentomila chilometri al secondo, è lenta nello spazio! Ma le distanze no, non si viralizzano!
Quindi, se qualcuno ti dice che gli alieni ci stanno cercando, dille che è una storia con cui creare la sua immaginazione. E se vuoi inviare un saluto nello spazio, falo tu! Ma non aspettarti una risposta.
I nostri amici digitali ci stanno cercando, no? O forse siamo noi a cercarli? Questo è il filo conduttore di un'epopea cosmica che continua a svelarsi. Oggi è la volta del cometa 3I/ATLAS, una piccola ma misteriosa entità che ha causato un baccàno di alieni digitali sui social.
Ma cosa ci insegna questo fenomeno? Che la nostra mente umana ama creare storie e leggende per riempire il vuoto, specialmente quando non si sa qualcosa. Gli scienziati sanno bene che "mistero" è solo una parola con cui definiamo ciò che non conosciamo ancora. E quando non conosciamo più nulla, ci sentiamo a disagio e creiamo storie.
Il 3I/ATLAS non ha niente di misterioso, se non il fatto di essere un po' strano, ma questo è un mistero naturale. Scoperto nell'estate del 2025 dall'osservatorio ATLAS in Cile, raggiungerà il suo punto più vicino al Sole a fine ottobre e sarà visibile con i nostri telescopi.
Perché la gente crede che ci siano alieni? Non si sa mai! Forse perché è un modo per riempire il vuoto della nostra ignoranza, o forse perché è più facile credere in una storia che nel reale. Quello che sappiamo è che 3I/ATLAS è una cometa come tante altre, ma con comportamenti insoliti.
E i social? Oh, i social! Dove vengono le storie e le leggende. Ora ci sono migliaia di persone convinte che la NASA sta nascondendo qualcosa. E perché no? Perché il nostro cervello umano ama credere in storie semplici e facili da seguire.
Ma ciò che è più importante, amici miei, è ricordare che lo spazio non è pieno di segreti ma di distanze che non riusciamo a immaginare. E la luce, la sua velocità trecentomila chilometri al secondo, è lenta nello spazio! Ma le distanze no, non si viralizzano!
Quindi, se qualcuno ti dice che gli alieni ci stanno cercando, dille che è una storia con cui creare la sua immaginazione. E se vuoi inviare un saluto nello spazio, falo tu! Ma non aspettarti una risposta.