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Il governo Meloni ha deciso di aggiungere un nuovo elemento alle richieste di soccorso in montagna. La quarta manovra finanziaria, che deve ancora passare dal Parlamento, prevede che le corresponsioni per gli interventi di ricerca, soccorso e salvataggio effettuati dalla Guardia di finanza siano dovute.
In alcuni casi, il soggetto che ha determinato l'evento per il quale è stato effettuato l'intervento dovrà pagare un corrispettivo al Ministero dell'economia e delle finanze. La misura escluderebbe le operazioni di soccorso per chi si trova a bordo di navi o aerei, ma sarebbe valida invece per chi opera in montagna.
Si tratta di un caso "di richiesta di intervento immotivata o ingiustificata", secondo il testo del documento. Ciò significa che se una persona chiama i soccorsi in montagna per motivi non validi, dovrà pagare la corresponsione.
Ma come si calcoleranno queste somme? A fissarle sarà un decreto del ministero dell'Economia, che dovrà determinare le somme dovute sulla base delle diverse voci di costo. La decisione sarà fatta "in relazione alle diverse voci di costo, su base oraria o forfettaria in relazione ai costi del personale, dei mezzi, del carburante e delle attrezzature necessarie".
L'aggiornamento delle tariffe sarà annualmente rideterminato sulla base degli indici Istat rilevati al 31 dicembre dell'anno precedente. Questo significa che le corresponsioni potrebbero variare di anno in anno, a seconda del costo della vita e dei costi associati ai soccorsi in montagna.
In sintesi, il governo Meloni ha deciso di aggiungere un nuovo elemento alle richieste di soccorso in montagna. Ma chi pagherà? Chi sarà responsabile della corresponsione? Questa è la domanda che resterà da rispondere.
In alcuni casi, il soggetto che ha determinato l'evento per il quale è stato effettuato l'intervento dovrà pagare un corrispettivo al Ministero dell'economia e delle finanze. La misura escluderebbe le operazioni di soccorso per chi si trova a bordo di navi o aerei, ma sarebbe valida invece per chi opera in montagna.
Si tratta di un caso "di richiesta di intervento immotivata o ingiustificata", secondo il testo del documento. Ciò significa che se una persona chiama i soccorsi in montagna per motivi non validi, dovrà pagare la corresponsione.
Ma come si calcoleranno queste somme? A fissarle sarà un decreto del ministero dell'Economia, che dovrà determinare le somme dovute sulla base delle diverse voci di costo. La decisione sarà fatta "in relazione alle diverse voci di costo, su base oraria o forfettaria in relazione ai costi del personale, dei mezzi, del carburante e delle attrezzature necessarie".
L'aggiornamento delle tariffe sarà annualmente rideterminato sulla base degli indici Istat rilevati al 31 dicembre dell'anno precedente. Questo significa che le corresponsioni potrebbero variare di anno in anno, a seconda del costo della vita e dei costi associati ai soccorsi in montagna.
In sintesi, il governo Meloni ha deciso di aggiungere un nuovo elemento alle richieste di soccorso in montagna. Ma chi pagherà? Chi sarà responsabile della corresponsione? Questa è la domanda che resterà da rispondere.