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Il Movimento 5 Stelle ha riconfermato Giuseppe Conte come presidente, con un 89,3% dei voti. Il leader del partito ha ottenuto il mandato bis senza opposta significativa, anche se gli autocandidati hanno dimostrato la loro presenza.
Il finale era scritto da settimane: Conte è stato il solo candidato rimasto in corsa per la presidenza. Il test di rielezione non ha ceduto ad alcuna sorpresa, con i voti che hanno confermato la tenuta del gradimento all'interno del partito.
La competizione aperta a tutti è stata una farsa, con solo 77 autocandidature (tutti militanti) e poche polemiche. Conte ha interrotto ogni discussione, sottolineando che il Campo largo è una parola respinta e che la base del partito è la sua linfa. La postura indipendente del M5S è stata sottolineata da Conte, che sostiene di essere nel campo progressista.
La votazione ha riservato un'attenzione particolare al numero di iscritti che hanno partecipato: oltre 53 mila persone hanno scelto di votare per rielezioni di Conte. Un obiettivo raggiunto, che ricorda appunto i numeri del sì al primo mandato e alla cacciata di Grillo.
Conte ha anche avuto l'occasione di fermare ogni polemica, dicendo che il partito è nel campo progressista con una postura assolutamente indipendente. Le alleanze non possono essere mai precostituite secondo lui.
Il finale era scritto da settimane: Conte è stato il solo candidato rimasto in corsa per la presidenza. Il test di rielezione non ha ceduto ad alcuna sorpresa, con i voti che hanno confermato la tenuta del gradimento all'interno del partito.
La competizione aperta a tutti è stata una farsa, con solo 77 autocandidature (tutti militanti) e poche polemiche. Conte ha interrotto ogni discussione, sottolineando che il Campo largo è una parola respinta e che la base del partito è la sua linfa. La postura indipendente del M5S è stata sottolineata da Conte, che sostiene di essere nel campo progressista.
La votazione ha riservato un'attenzione particolare al numero di iscritti che hanno partecipato: oltre 53 mila persone hanno scelto di votare per rielezioni di Conte. Un obiettivo raggiunto, che ricorda appunto i numeri del sì al primo mandato e alla cacciata di Grillo.
Conte ha anche avuto l'occasione di fermare ogni polemica, dicendo che il partito è nel campo progressista con una postura assolutamente indipendente. Le alleanze non possono essere mai precostituite secondo lui.