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Putin, il presidente russo, ha celebrato l'entrata in servizio del nuovo missile Burevestnik, chiamato anche "uccello delle tempeste". Il mittaggio è avvenuto durante una conferenza stampa dal centro ausiliario di comando delle truppe a una località sconosciuta per ragioni di sicurezza.
Putin descrive il Burevestnik come un'arma invincibile, con caratteristiche uniche che non esistono in altre armi. Il generale Valerij Gerasimov, capo di stato maggiore, ha detto al presidente che la Russia ha sviluppato questo nuovo ordigno per garantire la sua sicurezza e difesa.
Tuttavia, il messaggio della Russia su questa nuova arma è stato interpretato come un simbolo politico. Putin afferma che le forze nucleari della Russia sono le migliori del mondo, una dichiarazione che in questi tempi di ragionamento sulla reazione russa all'eventuale invio di missili Tomahawk all'Ucraina assume un chiaro significato.
Il rappresentante speciale del Cremlino in visita negli Stati Uniti, Kirill Dmitriev, ha detto che grazie agli sforzi diplomatici congiunti Usa-Russia, "la pace è a un passo". Ma Putin non sembra essere convinto. Il presidente russo tira dritto, ripetendo quello che sostiene da quattro anni: la politica russa verso gli Stati Uniti procede su un doppio binario.
L'intelligence del Dipartimento di Stato americano sta avendo dubbi sulla volontà di Putin di negoziare la fine della guerra. Ma intanto, il presidente russo spedisce in terra americana uno dei suoi uomini più importanti, Dmitriev, che si occupa del business e afferma che assiste a titanici tentativi di sabotare il dialogo tra Russia e Usa, ma falliranno.
Il vertice tra Trump e Putin è stato anche un evento catartico. Il presidente americano spera nell'aiuto del leader cinese Xi per porre fine alla guerra. Ma Putin ribadisce che "non sarà possibile farlo in una sola notte". Sembra il gioco dell'oca, ogni volta si ritorna alla casella precedente.
Oppure, il giorno della marmotta, sempre uguale a sé stesso. Intanto la guerra continua. Come vuole Putin.
Putin descrive il Burevestnik come un'arma invincibile, con caratteristiche uniche che non esistono in altre armi. Il generale Valerij Gerasimov, capo di stato maggiore, ha detto al presidente che la Russia ha sviluppato questo nuovo ordigno per garantire la sua sicurezza e difesa.
Tuttavia, il messaggio della Russia su questa nuova arma è stato interpretato come un simbolo politico. Putin afferma che le forze nucleari della Russia sono le migliori del mondo, una dichiarazione che in questi tempi di ragionamento sulla reazione russa all'eventuale invio di missili Tomahawk all'Ucraina assume un chiaro significato.
Il rappresentante speciale del Cremlino in visita negli Stati Uniti, Kirill Dmitriev, ha detto che grazie agli sforzi diplomatici congiunti Usa-Russia, "la pace è a un passo". Ma Putin non sembra essere convinto. Il presidente russo tira dritto, ripetendo quello che sostiene da quattro anni: la politica russa verso gli Stati Uniti procede su un doppio binario.
L'intelligence del Dipartimento di Stato americano sta avendo dubbi sulla volontà di Putin di negoziare la fine della guerra. Ma intanto, il presidente russo spedisce in terra americana uno dei suoi uomini più importanti, Dmitriev, che si occupa del business e afferma che assiste a titanici tentativi di sabotare il dialogo tra Russia e Usa, ma falliranno.
Il vertice tra Trump e Putin è stato anche un evento catartico. Il presidente americano spera nell'aiuto del leader cinese Xi per porre fine alla guerra. Ma Putin ribadisce che "non sarà possibile farlo in una sola notte". Sembra il gioco dell'oca, ogni volta si ritorna alla casella precedente.
Oppure, il giorno della marmotta, sempre uguale a sé stesso. Intanto la guerra continua. Come vuole Putin.