VoceDiSassari
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Una donna di 55 anni, Rosaria Ferro, ha vissuto una delle situazioni più diseguerenti nel mondo del lavoro. Il suo caso è diventato preoccupante per la Cgil e altre organizzazioni sindacali, che hanno denunciato la Recuperator di Rescaldina (Milano), azienda che ha licenziato una somministrata mentre lei era in trattamento per un carcinoma al seno.
Rosaria lavorava presso l'azienda come dipendente a tempo indeterminato, ma era stata inviata in "missione" presso la Recuperator, specializzata nella produzione di scambiatori di calore. Questa figura di lavoro è considerata "atipica" e si tratta di collaboratori, interinali e partite Iva.
Il caso è diventato problematico quando Rosaria ha dovuto affrontare le conseguenze della sua malattia, ma nonostante ciò l'azienda ha deciso di interrompere la sua missione. La donna ha un contratto a tempo indeterminato con l'agenzia di somministrazione, mentre il suo utilizzo presso la Recuperator è durato 46 mesi.
La Cgil ha denunciato che questa situazione viola le norme sulla protezione dei lavoratori malati e non offre una soluzione coerente per gli atipici. Il governo Meloni ha provato a rendere meno rigide le maglie del staff leasing, ma questo caso ha dimostrato che ancora c'è molto da fare per proteggere i lavoratori.
Rosaria Ferro si sente ingiustamente trattata e ha dichiarato di non aver preteso alcun trattamento particolare. La sua storia è diventata un esempio di come il sistema del lavoro possa essere utilizzato per sfruttare i lavoratori in situazioni vulnerabili.
Il caso della Recuperator ha sollevato importanti questioni sulla tutela dei lavoratori malati e sulla gestione delle figure di lavoro atipiche. La Cgil e altre organizzazioni sindacali continuano a denunciare queste situazioni e a lottare per una protezione più efficace per i lavoratori.
Rosaria lavorava presso l'azienda come dipendente a tempo indeterminato, ma era stata inviata in "missione" presso la Recuperator, specializzata nella produzione di scambiatori di calore. Questa figura di lavoro è considerata "atipica" e si tratta di collaboratori, interinali e partite Iva.
Il caso è diventato problematico quando Rosaria ha dovuto affrontare le conseguenze della sua malattia, ma nonostante ciò l'azienda ha deciso di interrompere la sua missione. La donna ha un contratto a tempo indeterminato con l'agenzia di somministrazione, mentre il suo utilizzo presso la Recuperator è durato 46 mesi.
La Cgil ha denunciato che questa situazione viola le norme sulla protezione dei lavoratori malati e non offre una soluzione coerente per gli atipici. Il governo Meloni ha provato a rendere meno rigide le maglie del staff leasing, ma questo caso ha dimostrato che ancora c'è molto da fare per proteggere i lavoratori.
Rosaria Ferro si sente ingiustamente trattata e ha dichiarato di non aver preteso alcun trattamento particolare. La sua storia è diventata un esempio di come il sistema del lavoro possa essere utilizzato per sfruttare i lavoratori in situazioni vulnerabili.
Il caso della Recuperator ha sollevato importanti questioni sulla tutela dei lavoratori malati e sulla gestione delle figure di lavoro atipiche. La Cgil e altre organizzazioni sindacali continuano a denunciare queste situazioni e a lottare per una protezione più efficace per i lavoratori.