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Andrea Sempio ha sfoderato il suo classico sguardo teso ma controllato durante l'intervista tv "Quarto Grado". "Sono tranquillo. Tutto quello che dicono su di me è falso", ha affermato l'uomo oggi indagato nella riapertura dell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi.
Lo scontrino, al centro di un nuovo filone di indagine, non sembra essere un argine per Sempio. "Sono curioso di vedere come lo documenterà perché è una cosa totalmente falsa", ha detto riferendosi alle voci che sostengono che quel documento non gli appartenga.
Il giorno della scoperta del cadavere a Garlasco, il 28 agosto 2007, è tornato a essere in discussione. Sempio ha spiegato di aver andato in libreria il giorno prima e di non ricordare l'indomani. "È emerso un mio audio del 2017 in cui racconto di esserci stato in entrambi i giorni", ha affermato. "È una prova che non poteva essere costruita".
Il suo rapporto con l'ex avvocato Massimo Lovati è stato messo in dubbio, ma Sempio sostiene che non c'è alcun legame. "Non c'è Lovati dietro a nulla di questo", ha detto. "Secondo me non si presterebbe a un gioco simile".
La difesa del suo parente, Giuseppe Sempio, padre di Andrea, è stata messa in dubbio. Sempio ha spiegato che il verbale contenente la confessione sulla "previsione di spesa" era stato scritto per le spese degli avvocati e non per la somma dei 20-30 euro.
La calma di Andrea Sempio davanti alle accuse gli è stata attribuita. "Mai sanguinare davanti agli squali", ha detto. "Si cerca di apparire il più tranquilli possibile".
L'impronta 33 e l'importanza del Dna parziale sono state messe in discussione. Sempio sostiene che le chiamate brevi fatta giorni prima erano fatte con la sua difesa e che la misura di scarpa dell'impronta 44 è stata improvvisamente fatta diventare decisiva.
Infine, Andrea Sempio ha ripetuto che non c'entra niente con questa storia. "Il procedimento che c’è adesso è inevitabile, mi arriva addosso e devo solo aspettare che passi".
Lo scontrino, al centro di un nuovo filone di indagine, non sembra essere un argine per Sempio. "Sono curioso di vedere come lo documenterà perché è una cosa totalmente falsa", ha detto riferendosi alle voci che sostengono che quel documento non gli appartenga.
Il giorno della scoperta del cadavere a Garlasco, il 28 agosto 2007, è tornato a essere in discussione. Sempio ha spiegato di aver andato in libreria il giorno prima e di non ricordare l'indomani. "È emerso un mio audio del 2017 in cui racconto di esserci stato in entrambi i giorni", ha affermato. "È una prova che non poteva essere costruita".
Il suo rapporto con l'ex avvocato Massimo Lovati è stato messo in dubbio, ma Sempio sostiene che non c'è alcun legame. "Non c'è Lovati dietro a nulla di questo", ha detto. "Secondo me non si presterebbe a un gioco simile".
La difesa del suo parente, Giuseppe Sempio, padre di Andrea, è stata messa in dubbio. Sempio ha spiegato che il verbale contenente la confessione sulla "previsione di spesa" era stato scritto per le spese degli avvocati e non per la somma dei 20-30 euro.
La calma di Andrea Sempio davanti alle accuse gli è stata attribuita. "Mai sanguinare davanti agli squali", ha detto. "Si cerca di apparire il più tranquilli possibile".
L'impronta 33 e l'importanza del Dna parziale sono state messe in discussione. Sempio sostiene che le chiamate brevi fatta giorni prima erano fatte con la sua difesa e che la misura di scarpa dell'impronta 44 è stata improvvisamente fatta diventare decisiva.
Infine, Andrea Sempio ha ripetuto che non c'entra niente con questa storia. "Il procedimento che c’è adesso è inevitabile, mi arriva addosso e devo solo aspettare che passi".