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Un nuovo svolgimento nel caso Piersanti Mattarella, il delitto che ancora non è stato risolto. Un altro indizio importante è venuto in luce nell'interrogatorio preventivo dell'ex poliziotto Filippo Piritore. La Procura di Palermo ha richiesto l'applicazione della misura cautelare a questo caso, e la giudice delle indagini preliminari Antonella Consiglio non ha trovato convincente le risposte del sottoposto.
Piritore nega che abbia occultato qualcosa riguardo alla sparizione del guanto usato dai killer nel delitto Mattarella. Il suo superiore era il dottor Contrada, e lui stesso era al comando della Sezione rapine. Ha detto di essere stato contattato a casa e di aver seguito gli appunti che indicavano una comunicazione con il pubblico ministero Pietro Grasso, ma sostiene di non ricordare nulla di più.
L'indagato ha anche riferito alla sua collaborazione con il collega Giuseppe Di Natale, che nega di aver consegnato il guanto. Il caso si arricchisce di nuovi dettagli dopo l'inchiesta sull'omicidio da parte della Procura di Palermo nel 2017.
Il depistaggio contestato a Piritore è stato un momento critico, e il giudice delle indagini preliminari ha firmato la misura cautelare. Piritore si rende conto della situazione complicata in cui si trova, ma nega di aver commesso alcun reato.
L'avvocato Gabriele Vancheri ha annunciato che si rivolgerà al Tribunale del riesame per provare a liberare il suo assistito. Il caso continua a essere un mistero, e gli inquirenti continuano a cercare risposte.
Piritore nega che abbia occultato qualcosa riguardo alla sparizione del guanto usato dai killer nel delitto Mattarella. Il suo superiore era il dottor Contrada, e lui stesso era al comando della Sezione rapine. Ha detto di essere stato contattato a casa e di aver seguito gli appunti che indicavano una comunicazione con il pubblico ministero Pietro Grasso, ma sostiene di non ricordare nulla di più.
L'indagato ha anche riferito alla sua collaborazione con il collega Giuseppe Di Natale, che nega di aver consegnato il guanto. Il caso si arricchisce di nuovi dettagli dopo l'inchiesta sull'omicidio da parte della Procura di Palermo nel 2017.
Il depistaggio contestato a Piritore è stato un momento critico, e il giudice delle indagini preliminari ha firmato la misura cautelare. Piritore si rende conto della situazione complicata in cui si trova, ma nega di aver commesso alcun reato.
L'avvocato Gabriele Vancheri ha annunciato che si rivolgerà al Tribunale del riesame per provare a liberare il suo assistito. Il caso continua a essere un mistero, e gli inquirenti continuano a cercare risposte.