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Il progetto di depistaggio che ha portato alla scomparsa del guanto trovato nel'auto abbandonata dai sicari di Piersanti Mattarella, fratello dell'allora presidente della Repubblica, è stato condotto dagli stessi carabinieri che avrebbero dovuto indagare l'omicidio. L'ex poliziotto Filippo Piritore, 74 anni, è stato arrestato a domicilio per la sua coinvolgimento in un complice, ampio depistaggio.
Dopo il massacro di Piersanti Mattarella, che fu commesso dai sicari della 'Ndrangheta contro il fratello del capo dello Stato, un solo oggetto sarebbe dovuto essere ricercato: un guanto trovato in una 127 usata dai killer. Ma questo reperto sarebbe finito sottoterra grazie a un complice, e l'operazione di depistaggio condotta dallo stesso ex poliziotto Piritore.
Lo scatto della pista fu effettuato dall'allora ministro dell'Interno Virginio Rognoni, che parlò del "guanto" nella camera alta. Ma dopo la scomparsa del reperto, nessuno seppe più nulla dei suoi destini.
Allora l'ex magistrato Pietro Grasso e il sostituto procuratore Giuseppe Di Natale lo ricercarono con tutte le forze ma la Procura di Palermo non volò in direzione di Piritore. E questo è proprio ciò che ha fatto la polizia nel caso della scomparsa del guanto: imporre un "falso recapito" di informazioni e permettere al reperto di sparire per sempre.
Tutto questo accadde nel 1980, ma il processo si è rivelato essere ancora più lungo e complesso che la morte stessa di Piersanti Mattarella. Dopo trentacinque anni, l'ex poliziotto Filippo Piritore è stato arrestato a domicilio.
Dopo il massacro di Piersanti Mattarella, che fu commesso dai sicari della 'Ndrangheta contro il fratello del capo dello Stato, un solo oggetto sarebbe dovuto essere ricercato: un guanto trovato in una 127 usata dai killer. Ma questo reperto sarebbe finito sottoterra grazie a un complice, e l'operazione di depistaggio condotta dallo stesso ex poliziotto Piritore.
Lo scatto della pista fu effettuato dall'allora ministro dell'Interno Virginio Rognoni, che parlò del "guanto" nella camera alta. Ma dopo la scomparsa del reperto, nessuno seppe più nulla dei suoi destini.
Allora l'ex magistrato Pietro Grasso e il sostituto procuratore Giuseppe Di Natale lo ricercarono con tutte le forze ma la Procura di Palermo non volò in direzione di Piritore. E questo è proprio ciò che ha fatto la polizia nel caso della scomparsa del guanto: imporre un "falso recapito" di informazioni e permettere al reperto di sparire per sempre.
Tutto questo accadde nel 1980, ma il processo si è rivelato essere ancora più lungo e complesso che la morte stessa di Piersanti Mattarella. Dopo trentacinque anni, l'ex poliziotto Filippo Piritore è stato arrestato a domicilio.