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L'Italia si ritrova in una situazione critica quando si tratta dello sviluppo sostenibile. Secondo il decimo Rapporto dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, gli indici italiani sono peggiorati in sei casi su 17 migliorati solo per tre, mentre quelli dell'Unione europea si riducono in quattro casi su 16. A livello globale, le guerre, le crescenti disuguaglianze e l'instabilità geopolitica minano i progressi compiuti finora e solo il 18% dei target entro il 2030 sono raggiungibili.
Il Rapporto mette in evidenza che l'Italia si è ritirata nella lotta alla povertà, nelle disuguaglianze, nei servizi igienico-sanitari, nella pace, la giustizia e le istituzioni solide. Inoltre, non si è migliorata nella riduzione della fame, nella salute e nel benessere, nelle imprese, innovazione e infrastrutture, nelle città e comunità sostenibili.
Tuttavia, c'è un aumento significativo dell'economia circolare. Dei 38 target specifici analizzati, solo undici (il 29% del totale) sono raggiungibili entro il 2030, mentre ventidue (58%) non verranno raggiunti.
L'Europa, un tempo leader nella sostenibilità, mostra forti disomogeneità e presenta miglioramenti significativi solo per cinque Obiettivi. Dei 19 target specifici, il 58% è raggiungibile, ma il 32% no.
Secondo Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS, l'Italia non è in una condizione di sviluppo sostenibile e i conflitti geopolitici non aiutano. "L'Italia continua a non dotarsi di politiche adeguate", sottolinea. "L'Europa sta facendo scelte errate e sta perdendo quel ruolo di guida nel campo della sostenibilità che aveva assunto negli ultimi anni."
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ribadisce l'impegno dell'Italia anche in vista della prossima Cop30, ma sottolinea che è necessario cambiare i ritmi. "L'importante è non arretrare rispetto agli impegni di Cop29", dice.
Marcella Mallen, presidente dell'ASviS, ribadisce l'impegno dell'Italia per trasformare gli impegni internazionali in politiche capaci di incidere sulla vita delle persone. "Serve garantire una governance multilivello", sottolinea.
Per imprimere un vero cambio di rotta, l'ASviS propone di rafforzare il Sistema Sanitario Nazionale, un'educazione inclusiva; un'economia sostenibile e inclusiva; sistemi alimentari resilienti e un'agricoltura sostenibile, con particolare riguardo a giovani e donne; la decarbonizzazione e l'accesso universale all'energia; rigenerazione urbana e adattamento climatico; tutela dei beni comuni ambientali come previsto dagli articoli 9 e 41 della Costituzione riformati.
Il Rapporto mette in evidenza che l'Italia si è ritirata nella lotta alla povertà, nelle disuguaglianze, nei servizi igienico-sanitari, nella pace, la giustizia e le istituzioni solide. Inoltre, non si è migliorata nella riduzione della fame, nella salute e nel benessere, nelle imprese, innovazione e infrastrutture, nelle città e comunità sostenibili.
Tuttavia, c'è un aumento significativo dell'economia circolare. Dei 38 target specifici analizzati, solo undici (il 29% del totale) sono raggiungibili entro il 2030, mentre ventidue (58%) non verranno raggiunti.
L'Europa, un tempo leader nella sostenibilità, mostra forti disomogeneità e presenta miglioramenti significativi solo per cinque Obiettivi. Dei 19 target specifici, il 58% è raggiungibile, ma il 32% no.
Secondo Enrico Giovannini, direttore scientifico dell'ASviS, l'Italia non è in una condizione di sviluppo sostenibile e i conflitti geopolitici non aiutano. "L'Italia continua a non dotarsi di politiche adeguate", sottolinea. "L'Europa sta facendo scelte errate e sta perdendo quel ruolo di guida nel campo della sostenibilità che aveva assunto negli ultimi anni."
Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ribadisce l'impegno dell'Italia anche in vista della prossima Cop30, ma sottolinea che è necessario cambiare i ritmi. "L'importante è non arretrare rispetto agli impegni di Cop29", dice.
Marcella Mallen, presidente dell'ASviS, ribadisce l'impegno dell'Italia per trasformare gli impegni internazionali in politiche capaci di incidere sulla vita delle persone. "Serve garantire una governance multilivello", sottolinea.
Per imprimere un vero cambio di rotta, l'ASviS propone di rafforzare il Sistema Sanitario Nazionale, un'educazione inclusiva; un'economia sostenibile e inclusiva; sistemi alimentari resilienti e un'agricoltura sostenibile, con particolare riguardo a giovani e donne; la decarbonizzazione e l'accesso universale all'energia; rigenerazione urbana e adattamento climatico; tutela dei beni comuni ambientali come previsto dagli articoli 9 e 41 della Costituzione riformati.