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Il Parlamento italiano ha approvato definitivamente la riforma della giustizia, che introduce la separazione delle carriere dei magistrati. Il Senato ha votato con 112 sì, 59 contrari e 9 astensioni.
Ora, il referendum confermativo sulla riforma sarà la prossima sfida politica del paese. La maggioranza e le opposizioni hanno annunciato di voler promuovere un referendum, che sarà una consultazione sulla giustizia. Il governo si prepara per questo scontro, mentre la magistratura si divide tra sostenitori e oppositori della riforma.
Il premier Giorgia Meloni ha spiegato che il referendum è "una scelta più facile". "Chi pensa che nella giustizia vada tutto bene voterà contro la riforma", ha detto. "Chi pensa che possa migliorare, voterà a favore della riforma e quindi voterà sì".
Tuttavia, il centrodestra si prepara per una campagna referendaria intensa. Il ministro Carlo Nordio ha auspicato che la campagna non sia "politicizzata" e che riguardi il "merito" della riforma.
L'Associazione nazionale magistrati (Anm) si è divisa tra sostenitori e oppositori della riforma. La giunta dell'Anm ha affermato che la riforma altera l'assetto dei poteri disegnato dai costituenti e mette in pericolo la piena realizzazione del principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
Il Guardasigilli si è detto pronto a un confronto Tv con l'Anm, invitandola ad evitare "l'abbraccio" con le opposizioni, perché sarebbe una "catastrofe".
La Lega ha promosso su questo dei referendum abrogativi tre anni fa, ma non raggiunsero il quorum. Ora, si prepara per un altro tentativo. Il ministro Carlo Nordio ha auspicato che la campagna non sia "politicizzata" e che riguardi il "merito" della riforma.
Il partito di Berlusconi si intesa per promuovere un referendum referendaria, a fianco degli esponenti del partito. Antonio Di Pietro ha annunciato il suo sostegno alla riforma e l'intenzione di voler fare campagna, a fianco degli esponenti del centrodestra.
Il referendum confermativo sulla riforma della giustizia sarà una sfida politica importante per il paese. La maggioranza e le opposizioni si preparano per un scontro intenso, mentre la magistratura si divide tra sostenitori e oppositori della riforma.
Ora, il referendum confermativo sulla riforma sarà la prossima sfida politica del paese. La maggioranza e le opposizioni hanno annunciato di voler promuovere un referendum, che sarà una consultazione sulla giustizia. Il governo si prepara per questo scontro, mentre la magistratura si divide tra sostenitori e oppositori della riforma.
Il premier Giorgia Meloni ha spiegato che il referendum è "una scelta più facile". "Chi pensa che nella giustizia vada tutto bene voterà contro la riforma", ha detto. "Chi pensa che possa migliorare, voterà a favore della riforma e quindi voterà sì".
Tuttavia, il centrodestra si prepara per una campagna referendaria intensa. Il ministro Carlo Nordio ha auspicato che la campagna non sia "politicizzata" e che riguardi il "merito" della riforma.
L'Associazione nazionale magistrati (Anm) si è divisa tra sostenitori e oppositori della riforma. La giunta dell'Anm ha affermato che la riforma altera l'assetto dei poteri disegnato dai costituenti e mette in pericolo la piena realizzazione del principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge.
Il Guardasigilli si è detto pronto a un confronto Tv con l'Anm, invitandola ad evitare "l'abbraccio" con le opposizioni, perché sarebbe una "catastrofe".
La Lega ha promosso su questo dei referendum abrogativi tre anni fa, ma non raggiunsero il quorum. Ora, si prepara per un altro tentativo. Il ministro Carlo Nordio ha auspicato che la campagna non sia "politicizzata" e che riguardi il "merito" della riforma.
Il partito di Berlusconi si intesa per promuovere un referendum referendaria, a fianco degli esponenti del partito. Antonio Di Pietro ha annunciato il suo sostegno alla riforma e l'intenzione di voler fare campagna, a fianco degli esponenti del centrodestra.
Il referendum confermativo sulla riforma della giustizia sarà una sfida politica importante per il paese. La maggioranza e le opposizioni si preparano per un scontro intenso, mentre la magistratura si divide tra sostenitori e oppositori della riforma.