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Venezia, il sindaco Brugnaro in una scomoda situazione: un processo bis che potrebbe sfociare nel giudizio per falso in atto pubblico e finanziamento illecito della campagna elettorale del 2020. La vicenda Palude, che lo avrebbe messo sotto accusa per la trattativa con l'azienda dei Pili, si aprirà nuovamente il prossimo 11 dicembre. Ma Brugnaro non è solo: anche il suo braccio destro Morris Ceron e Walter Bianchi, amministratore del Consorzio produzione e sviluppo Nord-est, sono indagati.
La Procura di Venezia ha chiuso le indagini per questo filone, ma i pm Roberto Terzo, Federica Baccaglini e Laura Villan confermano quanto sia amareggiato Brugnaro. La difesa sostiene che la campagna elettorale è durata solo dal 6 agosto al 19 settembre 2020 e solo le spese in quell'arco di tempo sono da riconoscere, mentre la procura ha considerato un periodo più ampio con una forzatura, facendo sembrare elettorali spese che non lo sono.
Lo scandalo che avrebbe colpito Brugnaro durante la sua campagna elettorale del 2020 riguardava il superamento dei limiti di spesa. Secondo la procura, il sindaco aveva speso mezzo milione di euro, oltre il tetto di legge, mentre riceveva finanziamenti "opachi" da aziende della sua "galassia".
La Procura di Venezia ha chiuso le indagini per questo filone, ma i pm Roberto Terzo, Federica Baccaglini e Laura Villan confermano quanto sia amareggiato Brugnaro. La difesa sostiene che la campagna elettorale è durata solo dal 6 agosto al 19 settembre 2020 e solo le spese in quell'arco di tempo sono da riconoscere, mentre la procura ha considerato un periodo più ampio con una forzatura, facendo sembrare elettorali spese che non lo sono.
Lo scandalo che avrebbe colpito Brugnaro durante la sua campagna elettorale del 2020 riguardava il superamento dei limiti di spesa. Secondo la procura, il sindaco aveva speso mezzo milione di euro, oltre il tetto di legge, mentre riceveva finanziamenti "opachi" da aziende della sua "galassia".