Utrecht, la città olandese che ha conquistato il primato del mondo bike-friendly. La società Copenhagenize, che valuta ogni due anni le città che investono nel rendere la bicicletta un mezzo comodo e sicuro, ha confermato che l'Europa è la regione dominante in termini di pianificazione urbana bike-friendly.
La top 30 del Copenhagenize Index 2025 presenta una classifica molto schiacciante a favore dell'Europa: solo tre città canadesi si aggiudicano i primi tre posti, con Montréal al 15° posto e Québec e Vancouver rispettivamente al 29° e al 30° posto.
Ma cosa rende una città "bike-friendly"? Secondo Copenhagenize, l'indice valuta non solo elementi come infrastrutture e parcheggi, ma anche fattori culturali come la percentuale di ciclisti, i sistemi di bike sharing, le politiche pubbliche e gli investimenti. Ecco perché Utrecht, con il 71% delle risposte positive del pubblico, è risultata al primo posto nella classifica.
La città olandese ha relegato Copenhagen in seconda posizione, che era stata la piazzafissa dell'indice dagli anni '90. L'Italia, finalmente, ha fatto il suo debutto nella top 30, con una città che risulta essere ben pianificata e dotata di infrastrutture per i ciclisti.
Ma cosa ci impedisce l'Italia di raggiungere il primato assoluto? Secondo Copenhagenize, la maggior parte delle città italiane ha ancora bisogno di investire più in infrastrutture e politiche pubbliche per rendere la bicicletta un mezzo comodo e sicuro. Ma con l'esperienza di Utrecht come modello da seguire, ci si può augurare che l'Italia arrivi presto al giusto posto nella classifica.
La top 30 del Copenhagenize Index 2025 presenta una classifica molto schiacciante a favore dell'Europa: solo tre città canadesi si aggiudicano i primi tre posti, con Montréal al 15° posto e Québec e Vancouver rispettivamente al 29° e al 30° posto.
Ma cosa rende una città "bike-friendly"? Secondo Copenhagenize, l'indice valuta non solo elementi come infrastrutture e parcheggi, ma anche fattori culturali come la percentuale di ciclisti, i sistemi di bike sharing, le politiche pubbliche e gli investimenti. Ecco perché Utrecht, con il 71% delle risposte positive del pubblico, è risultata al primo posto nella classifica.
La città olandese ha relegato Copenhagen in seconda posizione, che era stata la piazzafissa dell'indice dagli anni '90. L'Italia, finalmente, ha fatto il suo debutto nella top 30, con una città che risulta essere ben pianificata e dotata di infrastrutture per i ciclisti.
Ma cosa ci impedisce l'Italia di raggiungere il primato assoluto? Secondo Copenhagenize, la maggior parte delle città italiane ha ancora bisogno di investire più in infrastrutture e politiche pubbliche per rendere la bicicletta un mezzo comodo e sicuro. Ma con l'esperienza di Utrecht come modello da seguire, ci si può augurare che l'Italia arrivi presto al giusto posto nella classifica.