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Bruxelles e Berlino sul filo di rasoio: il piano europeo per sostenere Kiev con i beni congelati russi è un "furto" di fondi dello Stato. L'ambasciatore russo a Berlino, Andrej Nechaev, ha denunciato che qualsiasi operazione con questi beni senza il consenso della Russia sarebbe un reato e avrebbe conseguenze considerevoli.
Nechaev è preoccupato per la reputazione dell'UE nel mondo degli affari, dicendo che "potrebbero essere distrutte" se il piano non viene approvato. Evoca anche la possibilità di interminabili procedimenti giudiziari e una strada verso l'anarchia giuridica, con la distruzione delle fondamenta del sistema finanziario mondiale.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz si reca a Bruxelles per "convincere" il primo ministro belga Bart De Wever della fondatezza del piano. Ma la sfida è grande: il Belgio, con sede della società Euroclear che detiene i beni congelati russi, è ostile al piano.
L'Ucraina continua a soffrire sul fronte militare e diplomatico, con Donald Trump che fa pressione per porre fine alla guerra. Ma la questione del piano europeo è anche una sfida politica, con l'UE che cerca di trovare un meccanismo che non minacci l'euro e i beni europei all'estero.
Il fatto che l'UE voglia utilizzare questi beni dimostra che gli europei non dispongono delle "risorse considerevoli" necessarie affinché Kiev possa continuare a combattere, secondo Nechaev. Il piano è un tentativo di aiutare la Ucraina, ma è anche una sfida per l'UE e la Russia.
In sintesi, il piano europeo per sostenere Kiev con i beni congelati russi è un progetto delicato che richiede attenzione e comprensione da parte di Bruxelles e Berlino. Ma se non viene approvato, potrebbe avere conseguenze considerevoli.
Nechaev è preoccupato per la reputazione dell'UE nel mondo degli affari, dicendo che "potrebbero essere distrutte" se il piano non viene approvato. Evoca anche la possibilità di interminabili procedimenti giudiziari e una strada verso l'anarchia giuridica, con la distruzione delle fondamenta del sistema finanziario mondiale.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz si reca a Bruxelles per "convincere" il primo ministro belga Bart De Wever della fondatezza del piano. Ma la sfida è grande: il Belgio, con sede della società Euroclear che detiene i beni congelati russi, è ostile al piano.
L'Ucraina continua a soffrire sul fronte militare e diplomatico, con Donald Trump che fa pressione per porre fine alla guerra. Ma la questione del piano europeo è anche una sfida politica, con l'UE che cerca di trovare un meccanismo che non minacci l'euro e i beni europei all'estero.
Il fatto che l'UE voglia utilizzare questi beni dimostra che gli europei non dispongono delle "risorse considerevoli" necessarie affinché Kiev possa continuare a combattere, secondo Nechaev. Il piano è un tentativo di aiutare la Ucraina, ma è anche una sfida per l'UE e la Russia.
In sintesi, il piano europeo per sostenere Kiev con i beni congelati russi è un progetto delicato che richiede attenzione e comprensione da parte di Bruxelles e Berlino. Ma se non viene approvato, potrebbe avere conseguenze considerevoli.