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L'astuzia del tumore al seno metastatico. La biopsia liquida diventa strumento chiave per il trattamento mirato.
In Italia, ogni anno scopriamo nuove mutazioni genetiche nelle cellule tumorali che attivano la resistenza ai farmaci ormonali. Questo è avvenuto anche nel caso dei tumori al seno metastatici e ciò ha portato a una riflessione sulla possibile applicazione di nuovi trattamenti mirati.
Il gene ESR1 è il più comune bersaglio molecolare per i tumori al seno metastatici. La mutazione di questo genere attiva il recettore degli estrogeni e rende la malattia resistente alle terapie ormonali. Lo studioso Arpino spiega che con una semplice biopsia liquida, prelevata con un prelievo di sangue, è possibile individuare le pazienti con questa mutazione.
Il nuovo trattamento mirato è il farmaco elacestrant, il primo approvato dalla Aifa per questo bersaglio molecolare. Questo farmaco può posticipare il ricorso alla chemioterapia e ridurre del 45% il rischio di progressione della malattia e la mortalità rispetto alle terapie ormonali tradizionali.
La biopsia liquida permette di monitorare la comparsa delle resistenze genetiche e individuare le pazienti che possono beneficiare di questo trattamento mirato. Lo studioso Marchetti conclude che "oggi riusciamo così a impedire la progressione di malattia per molto tempo, grazie alle possibilità offerte dal monitoraggio della malattia e dall'integrazione dei nuovi farmaci con le diverse modalità di trattamento".
In Italia, ogni anno scopriamo nuove mutazioni genetiche nelle cellule tumorali che attivano la resistenza ai farmaci ormonali. Questo è avvenuto anche nel caso dei tumori al seno metastatici e ciò ha portato a una riflessione sulla possibile applicazione di nuovi trattamenti mirati.
Il gene ESR1 è il più comune bersaglio molecolare per i tumori al seno metastatici. La mutazione di questo genere attiva il recettore degli estrogeni e rende la malattia resistente alle terapie ormonali. Lo studioso Arpino spiega che con una semplice biopsia liquida, prelevata con un prelievo di sangue, è possibile individuare le pazienti con questa mutazione.
Il nuovo trattamento mirato è il farmaco elacestrant, il primo approvato dalla Aifa per questo bersaglio molecolare. Questo farmaco può posticipare il ricorso alla chemioterapia e ridurre del 45% il rischio di progressione della malattia e la mortalità rispetto alle terapie ormonali tradizionali.
La biopsia liquida permette di monitorare la comparsa delle resistenze genetiche e individuare le pazienti che possono beneficiare di questo trattamento mirato. Lo studioso Marchetti conclude che "oggi riusciamo così a impedire la progressione di malattia per molto tempo, grazie alle possibilità offerte dal monitoraggio della malattia e dall'integrazione dei nuovi farmaci con le diverse modalità di trattamento".