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Una storia che lascia senza fiato il nostro cittadino grossetano Andrea Canessa. L'8 luglio scorso, mentre cercava di prendere una boccata d'aria serale lungo via Giusti, fu travolto da un'auto pirata che lo colpisce da dietro e si dà alla fuga. La sua vicenda inizia come tanti altri incidenti stradali: un colpo di coda violento, una scena di disperazione.
Ma è quello che succede dopo che rende la storia veramente incredibile. Due mesi dopo, Andrea riceve una raccomandata con un verbale della polizia municipale: 42 euro di multa per infrazione all'articolo 190 del Codice della Strada. Il motivo? Aveva mosso sulla carreggiata anziché sul marciapiede.
"Nonostante l'esistenza del marciapiede, munito anche degli scivoli per salita e discesa", leggiamo nella raccomandata. Ma Andrea ci smentisce con fermezza: "Gli scivoli non ci sono o sono inutilizzabili. Quella strada è un percorso a ostacoli. Su una sedia a rotelle è pericoloso anche solo provarci".
Il conducente dell'auto, identificato quindici giorni dopo dall'autorità, nega comunque l'impatto: "Probabilmente non si è nemmeno accorto di avermi colpito e scaraventato a terra". Una versione che sembra avere più a che fare con la scusa di un automobilista onesto che con la realtà del fatto.
La storia di Andrea Canessa ci solleva domande importanti sulla barriera architettonica e sulla scarsa attenzione alla mobilità delle persone disabili. Ma soprattutto ci ricorda come l'applicazione rigida di norme che ignorano la realtà urbana e la sicurezza dei cittadini più fragili possa avere conseguenze drammatiche.
Un paradosso che si è già ripetuto in molte altre occasioni, ma che non sembra aver colto la consapevolezza della società. Travolto da un'auto pirata, Andrea Canessa è l'unico a essere stato multato.
Ma è quello che succede dopo che rende la storia veramente incredibile. Due mesi dopo, Andrea riceve una raccomandata con un verbale della polizia municipale: 42 euro di multa per infrazione all'articolo 190 del Codice della Strada. Il motivo? Aveva mosso sulla carreggiata anziché sul marciapiede.
"Nonostante l'esistenza del marciapiede, munito anche degli scivoli per salita e discesa", leggiamo nella raccomandata. Ma Andrea ci smentisce con fermezza: "Gli scivoli non ci sono o sono inutilizzabili. Quella strada è un percorso a ostacoli. Su una sedia a rotelle è pericoloso anche solo provarci".
Il conducente dell'auto, identificato quindici giorni dopo dall'autorità, nega comunque l'impatto: "Probabilmente non si è nemmeno accorto di avermi colpito e scaraventato a terra". Una versione che sembra avere più a che fare con la scusa di un automobilista onesto che con la realtà del fatto.
La storia di Andrea Canessa ci solleva domande importanti sulla barriera architettonica e sulla scarsa attenzione alla mobilità delle persone disabili. Ma soprattutto ci ricorda come l'applicazione rigida di norme che ignorano la realtà urbana e la sicurezza dei cittadini più fragili possa avere conseguenze drammatiche.
Un paradosso che si è già ripetuto in molte altre occasioni, ma che non sembra aver colto la consapevolezza della società. Travolto da un'auto pirata, Andrea Canessa è l'unico a essere stato multato.