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Nel tentativo di orientarci nella vita, entriamo in contatto con molti aspetti ed esperienze: carriera, successo, piacere, dovere, confronto, obiettivi. Ma cosa ci tiene insieme il tessuto di un'esperienza di vita significativa? Gli orientamenti del sé. Ecco due concetti millenari che possono aiutarci a trovare senso e scopo nella nostra vita: Svadharma, Shimei e Ikigai.
Svadharma è "il proprio dharma", la propria via, cioè il dovere o la funzione che è autentica per l'individuo in base alla sua natura e al contesto in cui si trova. È l'azione che scaturisce dal contatto con la propria natura autentica e dal contesto in cui siamo inseriti, eseguita con integrità e senza attaccamento ai frutti.
Shimei è una parola giapponese che significa letteralmente "missione" o "scopo di vita". Non è legata al riconoscimento, ma all'impatto sottile e profondo che lascia. È l'orma del tuo passare, ciò che solo tu puoi fare, il tuo modo unico di toccare il mondo.
Ikigai significa "il valore del vivere" o "una ragione per vivere". Si basa sull'equilibrio tra quattro dimensioni: ciò che ami e ti dà gioia fare (passione), ciò in cui sei bravo (talento), ciò di cui il mondo ha bisogno (missione), ciò per cui puoi essere pagato (professione). L'Ikigai cerca un equilibrio tra il proposito personale e le esigenze della comunità.
Non dobbiamo cadere nell'errore di pensare che questi concetti siano elevati ed astrazioni filosofiche, perché sono invece perfettamente integrati con la dimensione fisica, vitale, relazionale ed emotiva quotidiana. Spesso le persone "sentono nello stomaco" che esiste una verità più profonda, diversa dalla logica di mercato. E forse il compito e la sfida delle generazioni future sarà proprio quello di integrare lo Svadharma, lo Shimei e l'Ikigai nella vita quotidiana, nel lavoro, nelle relazioni e nella società.
In sintesi, Svadharma, Shimei e Ikigai sono tre concetti che possono aiutarci a trovare senso e scopo nella nostra vita. Sono orientamenti del sé che ci aiutano a vivere con integrità e autenticità, e non dovremmo dimenticarli nella nostra ricerca di significato e di felicità.
Svadharma è "il proprio dharma", la propria via, cioè il dovere o la funzione che è autentica per l'individuo in base alla sua natura e al contesto in cui si trova. È l'azione che scaturisce dal contatto con la propria natura autentica e dal contesto in cui siamo inseriti, eseguita con integrità e senza attaccamento ai frutti.
Shimei è una parola giapponese che significa letteralmente "missione" o "scopo di vita". Non è legata al riconoscimento, ma all'impatto sottile e profondo che lascia. È l'orma del tuo passare, ciò che solo tu puoi fare, il tuo modo unico di toccare il mondo.
Ikigai significa "il valore del vivere" o "una ragione per vivere". Si basa sull'equilibrio tra quattro dimensioni: ciò che ami e ti dà gioia fare (passione), ciò in cui sei bravo (talento), ciò di cui il mondo ha bisogno (missione), ciò per cui puoi essere pagato (professione). L'Ikigai cerca un equilibrio tra il proposito personale e le esigenze della comunità.
Non dobbiamo cadere nell'errore di pensare che questi concetti siano elevati ed astrazioni filosofiche, perché sono invece perfettamente integrati con la dimensione fisica, vitale, relazionale ed emotiva quotidiana. Spesso le persone "sentono nello stomaco" che esiste una verità più profonda, diversa dalla logica di mercato. E forse il compito e la sfida delle generazioni future sarà proprio quello di integrare lo Svadharma, lo Shimei e l'Ikigai nella vita quotidiana, nel lavoro, nelle relazioni e nella società.
In sintesi, Svadharma, Shimei e Ikigai sono tre concetti che possono aiutarci a trovare senso e scopo nella nostra vita. Sono orientamenti del sé che ci aiutano a vivere con integrità e autenticità, e non dovremmo dimenticarli nella nostra ricerca di significato e di felicità.