VoceDiTaranto
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Un 20enne tunisino sospettato di averla aggredita in un parco di Roma sarebbe fuggito dalla Capitale. Con lui, il complice che gli faceva da palo. I telefoni cellulari sequestrati ai componenti del duo vittima di una banda che ha svolto un'aggressione su una coppia in auto.
La Squadra mobile sta cercando il 20enne tunisino e il suo complice, che hanno agito insieme all'interno della banda, che include due persone di nazionalità marocchina. La banda era composta da cinque persone. Tra le vittime c'era una coppia.
Lo stupratore ha agito con la copertura del palo, mentre i suoi complici erano impegnati a immobilizzare la vittima, impedendole di aiutarla.
I tre arrestati, accusati di violenza sessuale di gruppo e concorso in rapina aggravata, non hanno collaborato alle indagini. Tra le loro vittime c'era anche un ragazzo che cercava di soccorrerla.
Un mese dopo l'aggressione, la Squadra mobile sta cercando il 20enne tunisino e il suo complice, che potrebbero essere fuggiti dalla Capitale. La ricerca è stata ampliata alle frontiere, ma purtroppo il DNA del ricercato non è stato trovato nei database delle forze dell'ordine.
Il palo ha fornito alcune informazioni utili per la ricostruzione degli spostamenti dello stupratore, ma il suo DNA è stato trovato solo in una banca dati con alcuni indizi.
La Squadra mobile sta analizzando i telefoni cellulari sequestrati ai componenti del duo, che potrebbero contenere informazioni utili per la ricerca dei due ricercati.
La Squadra mobile sta cercando il 20enne tunisino e il suo complice, che hanno agito insieme all'interno della banda, che include due persone di nazionalità marocchina. La banda era composta da cinque persone. Tra le vittime c'era una coppia.
Lo stupratore ha agito con la copertura del palo, mentre i suoi complici erano impegnati a immobilizzare la vittima, impedendole di aiutarla.
I tre arrestati, accusati di violenza sessuale di gruppo e concorso in rapina aggravata, non hanno collaborato alle indagini. Tra le loro vittime c'era anche un ragazzo che cercava di soccorrerla.
Un mese dopo l'aggressione, la Squadra mobile sta cercando il 20enne tunisino e il suo complice, che potrebbero essere fuggiti dalla Capitale. La ricerca è stata ampliata alle frontiere, ma purtroppo il DNA del ricercato non è stato trovato nei database delle forze dell'ordine.
Il palo ha fornito alcune informazioni utili per la ricostruzione degli spostamenti dello stupratore, ma il suo DNA è stato trovato solo in una banca dati con alcuni indizi.
La Squadra mobile sta analizzando i telefoni cellulari sequestrati ai componenti del duo, che potrebbero contenere informazioni utili per la ricerca dei due ricercati.