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**La vittoria di Milei: un esempio di come la politica estera americana possa influenzare le elezioni in Argentina**
In un evento sorprendente, il presidente argentino Javier Milei ha vinto le elezioni legislative con un programma ultraliberista, nonostante gli sondaggi lo avessero posto in una difficoltà netta. La ragione dietro questa vittoria è la politica estera americana, che ha influenzato la campagna elettorale e il governo precedente.
**L'influenza degli Stati Uniti**
La linea di swap da venti miliardi di dollari con Donald Trump ha tenuto a galla il peso argentino, aiutando il governo di Milei. Questo approccio transazionale è una versione più esplicita della dottrina Monroe, che non sempre funziona, ma in questo caso potrebbe esserlo. Il tentativo di salvare l'amico Bolsonaro dalla condanna per golpe in Brasile non ha avuto successo, ma almeno non c'è stato un grande disastro.
**L'assenza di un'alternativa credibile**
La seconda ragione della vittoria elettorale è l'assenza di un'alternativa credibile. Milei è un personaggio controverso che fa campagna elettorale con la motosega e i concerti rock, ma è anche l'unico che ha iniziato a mettere in ordine i conti pubblici. L'opposizione peronista è responsabile di una lunga stagione di disastri, e molti elettori di sinistra hanno scelto Milei.
**L'impatto sugli Stati Uniti**
L'impatto della vittoria di Milei sugli Stati Uniti è duplice. Da un lato, l'approccio transazionale di Trump alla politica estera ne esce rafforzato, con una vittoria netta. Dall'altra parte, quei quaranta miliardi di dollari sono sovvenzioni indirette ai produttori di soia argentini che approfittano della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti per sottrarre quote di mercato ai produttori statunitensi.
**Cosa succede ora?**
A medio termine, l'allontanamento tra il Brasile di Lula e l'Argentina di Milei altererà le dinamiche del Mercosur e potrebbe rimettere in gioco l'accordo commerciale tra il blocco sudamericano e l'Unione Europea. Milei si ritrova al lavoro con la sua motosega e sessanta deputati in più.
In un evento sorprendente, il presidente argentino Javier Milei ha vinto le elezioni legislative con un programma ultraliberista, nonostante gli sondaggi lo avessero posto in una difficoltà netta. La ragione dietro questa vittoria è la politica estera americana, che ha influenzato la campagna elettorale e il governo precedente.
**L'influenza degli Stati Uniti**
La linea di swap da venti miliardi di dollari con Donald Trump ha tenuto a galla il peso argentino, aiutando il governo di Milei. Questo approccio transazionale è una versione più esplicita della dottrina Monroe, che non sempre funziona, ma in questo caso potrebbe esserlo. Il tentativo di salvare l'amico Bolsonaro dalla condanna per golpe in Brasile non ha avuto successo, ma almeno non c'è stato un grande disastro.
**L'assenza di un'alternativa credibile**
La seconda ragione della vittoria elettorale è l'assenza di un'alternativa credibile. Milei è un personaggio controverso che fa campagna elettorale con la motosega e i concerti rock, ma è anche l'unico che ha iniziato a mettere in ordine i conti pubblici. L'opposizione peronista è responsabile di una lunga stagione di disastri, e molti elettori di sinistra hanno scelto Milei.
**L'impatto sugli Stati Uniti**
L'impatto della vittoria di Milei sugli Stati Uniti è duplice. Da un lato, l'approccio transazionale di Trump alla politica estera ne esce rafforzato, con una vittoria netta. Dall'altra parte, quei quaranta miliardi di dollari sono sovvenzioni indirette ai produttori di soia argentini che approfittano della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti per sottrarre quote di mercato ai produttori statunitensi.
**Cosa succede ora?**
A medio termine, l'allontanamento tra il Brasile di Lula e l'Argentina di Milei altererà le dinamiche del Mercosur e potrebbe rimettere in gioco l'accordo commerciale tra il blocco sudamericano e l'Unione Europea. Milei si ritrova al lavoro con la sua motosega e sessanta deputati in più.