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Un voto del Parlamento europeo che guarda al modello australiano. Un voto che potrebbe cambiare la vita dei nostri figli.
Gli eurodeputati hanno approvato una risoluzione sui limiti d'età per l'accesso ai social network, 16 anni, in modo largamente consensuale. Un atto di coraggio da parte degli europei che si rendono conto della gravità della questione.
Ma cosa significa questo voto? Significa che gli eurodeputati hanno deciso di proteggere i minori dai danni che possono subire a causa dei social network. Ma come lo faranno?
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo prevede la creazione di un gruppo di esperti al fine di consigliare un approccio per proteggere i minorenni dalle dinamiche social. Un'idea che sembra sensata, ma che potrebbe essere difficile da attuare.
Ma c'è più. La risoluzione anche prevede la disabilitazione di quegli schemi che provocano dipendenza nell'utilizzo dei social network, conosciuti come "dark pattern". Un'idea che è stata già sperimentata in Australia e che potrebbe essere applicata in Europa.
Tuttavia, non sono solo gli europei a guardare al modello australiano. Anche altri Paesi stanno pensando di seguire la loro esempio. La Malesia ha annunciato un piano simile, così come la Danimarca e la Nuova Zelanda.
Ma c'è ancora molto da fare. Come può essere possibile che i genitori si sentano impotenti di fronte allo tsunami delle grandi aziende tecnologiche? È tempo di agire e di proteggere i nostri figli.
Il voto del Parlamento europeo è un passo in una direzione giusta, ma dobbiamo essere consapevoli che ciò non è ancora il fine. Il fine è proteggere i minori dai danni dei social network e creare un ambiente sicuro per loro.
Gli eurodeputati hanno approvato una risoluzione sui limiti d'età per l'accesso ai social network, 16 anni, in modo largamente consensuale. Un atto di coraggio da parte degli europei che si rendono conto della gravità della questione.
Ma cosa significa questo voto? Significa che gli eurodeputati hanno deciso di proteggere i minori dai danni che possono subire a causa dei social network. Ma come lo faranno?
La risoluzione approvata dal Parlamento europeo prevede la creazione di un gruppo di esperti al fine di consigliare un approccio per proteggere i minorenni dalle dinamiche social. Un'idea che sembra sensata, ma che potrebbe essere difficile da attuare.
Ma c'è più. La risoluzione anche prevede la disabilitazione di quegli schemi che provocano dipendenza nell'utilizzo dei social network, conosciuti come "dark pattern". Un'idea che è stata già sperimentata in Australia e che potrebbe essere applicata in Europa.
Tuttavia, non sono solo gli europei a guardare al modello australiano. Anche altri Paesi stanno pensando di seguire la loro esempio. La Malesia ha annunciato un piano simile, così come la Danimarca e la Nuova Zelanda.
Ma c'è ancora molto da fare. Come può essere possibile che i genitori si sentano impotenti di fronte allo tsunami delle grandi aziende tecnologiche? È tempo di agire e di proteggere i nostri figli.
Il voto del Parlamento europeo è un passo in una direzione giusta, ma dobbiamo essere consapevoli che ciò non è ancora il fine. Il fine è proteggere i minori dai danni dei social network e creare un ambiente sicuro per loro.