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Un mago della fuga? Il detenuto Toma Taulant, 41enne albanese, è alla quarta evasione. La sua tecnica? Segare le sbarre e calarsi con lenzuola annodate tra loro.
A Milano Opera, il carcere più grande d'Italia, la situazione è disastrosa. 1.338 detenuti in 918 posti disponibili, cioè un sovraffollamento del 153%. Eppure, i 533 agenti che gestiscono il carcere non sono sufficienti a garantire la sicurezza. La situazione è oggettivamente insostenibile e porta a "ledere i fondamentali diritti umani dei reclusi" e mettere a durissima prova gli operatori del Corpo di polizia penitenziaria.
Taulant, che può essere considerato un "mago della fuga", ha già fatto tre evasioni: la prima dal carcere di Terni nel 2009, la seconda da quello di Parma a febbraio 2013 e la terza nel mese di dicembre 2013 dal carcere di Lantin, vicino Liegi, in Belgio.
Il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, spiega che "non è ancora chiaro come abbia fatto poi a scavalcare la cinta muraria e se abbia goduto di complicità esterne". Sono in corso le ricerche sull'uomo.
La situazione nel carcere di Opera è un vero e proprio disastro. Servono subito tangibili provvedimenti per deflazionare la densità detentiva, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria e delle altre figure professionali, ammodernare le strutture, implementare le tecnologie e gli equipaggiamenti, garantire l'assistenza sanitaria e avviare riforme complessive.
A Milano Opera, il carcere più grande d'Italia, la situazione è disastrosa. 1.338 detenuti in 918 posti disponibili, cioè un sovraffollamento del 153%. Eppure, i 533 agenti che gestiscono il carcere non sono sufficienti a garantire la sicurezza. La situazione è oggettivamente insostenibile e porta a "ledere i fondamentali diritti umani dei reclusi" e mettere a durissima prova gli operatori del Corpo di polizia penitenziaria.
Taulant, che può essere considerato un "mago della fuga", ha già fatto tre evasioni: la prima dal carcere di Terni nel 2009, la seconda da quello di Parma a febbraio 2013 e la terza nel mese di dicembre 2013 dal carcere di Lantin, vicino Liegi, in Belgio.
Il segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gennarino De Fazio, spiega che "non è ancora chiaro come abbia fatto poi a scavalcare la cinta muraria e se abbia goduto di complicità esterne". Sono in corso le ricerche sull'uomo.
La situazione nel carcere di Opera è un vero e proprio disastro. Servono subito tangibili provvedimenti per deflazionare la densità detentiva, potenziare gli organici della Polizia penitenziaria e delle altre figure professionali, ammodernare le strutture, implementare le tecnologie e gli equipaggiamenti, garantire l'assistenza sanitaria e avviare riforme complessive.