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La Regione Toscana, in un gesto di coraggio, si è opposto a una norma che ritiene ingiusta. Il governo aveva deciso di accorpare alcuni istituti scolastici, ma la Toscana ne ha chiesto l'annullamento. L'assessore della Regione, Alessandra Nardini, si è espresso contro questo taglio, considerandolo "sbagliato" e "ingiusto". La Toscana aveva già presentato ricorso alla Corte Costituzionale, nonché al TAR del Lazio, ma senza successo.
Nel frattempo, la Toscana ha deciso di sospendere l'operazione, fino a quando non arriveranno le sentenze sui ricorsi presentati. La presidente della Regione, Alessandra Nardini, ha spiegato che la Toscana aveva chiesto ai territori e alle province di fornire un elenco degli istituti scolastici da accorpare, ma non è stata in grado di ricevere una risposta soddisfacente. "Ricordo il ricorso al Presidente della Repubblica, ma anche quello alla Corte Costituzionale", ha detto Nardini, riferendosi ai precedenti ricorsi presentati.
La Toscana non si arrende e continua a richiedere che il governo ritardi la decisione. "Noi continuiamo a ritenere sbagliato tagliare sulla scuola, chiediamo che il governo torni indietro su questo", ha concluso Nardini, sottolineando che i tagli sono ingiusti e superiori ai numeri reali della popolazione studentesca.
Nel frattempo, la Toscana ha deciso di sospendere l'operazione, fino a quando non arriveranno le sentenze sui ricorsi presentati. La presidente della Regione, Alessandra Nardini, ha spiegato che la Toscana aveva chiesto ai territori e alle province di fornire un elenco degli istituti scolastici da accorpare, ma non è stata in grado di ricevere una risposta soddisfacente. "Ricordo il ricorso al Presidente della Repubblica, ma anche quello alla Corte Costituzionale", ha detto Nardini, riferendosi ai precedenti ricorsi presentati.
La Toscana non si arrende e continua a richiedere che il governo ritardi la decisione. "Noi continuiamo a ritenere sbagliato tagliare sulla scuola, chiediamo che il governo torni indietro su questo", ha concluso Nardini, sottolineando che i tagli sono ingiusti e superiori ai numeri reali della popolazione studentesca.