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Roma, 30 novembre 2025.
A Miami si negozia senza sosta per porre fine al conflitto in Ucraina e salvaguardare gli interessi del paese invaso. Ma mentre la delegazione ucraina è pronta a compromettersi, il Cremlino sembra riarmare in stile sovietico, con Putin che si prepara a vedere l'inviato americano Steve Witkof già entro il 4 dicembre.
La strada resta tutta in salita: le armate russe continuano ad avanzare nel paese invaso, mentre la popolazione si prepara a un inverno durissimo. La capacità elettrica è stata ridotta all'80% dopo i bombardamenti russi, rendendo difficile la sopravvivenza.
Il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto, ha detto che "si parte sempre da una proposta, da adattare e rendere accettabile per l'Ucraina". Ma mentre gli ucraini vogliono "garanzie affidabili e lungo termine", il Cremlino sembra non preoccuparsi di compromettere i propri interessi.
La questione dei territori è un punto critico per l'Ucraina, ma anche per gli Stati Uniti. La prima proposta di pace americana includeva la promessa di garanzie per prevenire un'altra invasione da parte della Russia, ma non specificava il livello di impegno americano per la difesa di Kiev.
Viktor Orban, leader dell'Ungheria, ha invitato Kiev a "fare concessioni territoriali", definite "inevitabili". Ma mentre gli ucraini vogliono salvaguardare i propri interessi, il Cremlino sembra riarmare in stile sovietico, con Putin che si prepara a vedere l'inviato americano Steve Witkof già entro il 4 dicembre.
La questione della sicurezza è ancora aperta, ma gli Stati Uniti sono pronti a negoziare. Il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito che l'obiettivo americano è "porre fine al conflitto e creare un meccanismo che garantisca una Ucraina indipendente, sovrana e prospera".
Ma mentre la delegazione ucraina è pronta a compromettersi, il Cremlino sembra non preoccuparsi di compromettere i propri interessi. La strada resta tutta in salita, con l'Ucraina che si prepara a un inverno durissimo e l'invasore che continua ad avanzare nel paese invaso.
A Miami si negozia senza sosta per porre fine al conflitto in Ucraina e salvaguardare gli interessi del paese invaso. Ma mentre la delegazione ucraina è pronta a compromettersi, il Cremlino sembra riarmare in stile sovietico, con Putin che si prepara a vedere l'inviato americano Steve Witkof già entro il 4 dicembre.
La strada resta tutta in salita: le armate russe continuano ad avanzare nel paese invaso, mentre la popolazione si prepara a un inverno durissimo. La capacità elettrica è stata ridotta all'80% dopo i bombardamenti russi, rendendo difficile la sopravvivenza.
Il ministro italiano della Difesa, Guido Crosetto, ha detto che "si parte sempre da una proposta, da adattare e rendere accettabile per l'Ucraina". Ma mentre gli ucraini vogliono "garanzie affidabili e lungo termine", il Cremlino sembra non preoccuparsi di compromettere i propri interessi.
La questione dei territori è un punto critico per l'Ucraina, ma anche per gli Stati Uniti. La prima proposta di pace americana includeva la promessa di garanzie per prevenire un'altra invasione da parte della Russia, ma non specificava il livello di impegno americano per la difesa di Kiev.
Viktor Orban, leader dell'Ungheria, ha invitato Kiev a "fare concessioni territoriali", definite "inevitabili". Ma mentre gli ucraini vogliono salvaguardare i propri interessi, il Cremlino sembra riarmare in stile sovietico, con Putin che si prepara a vedere l'inviato americano Steve Witkof già entro il 4 dicembre.
La questione della sicurezza è ancora aperta, ma gli Stati Uniti sono pronti a negoziare. Il segretario di Stato Marco Rubio ha ribadito che l'obiettivo americano è "porre fine al conflitto e creare un meccanismo che garantisca una Ucraina indipendente, sovrana e prospera".
Ma mentre la delegazione ucraina è pronta a compromettersi, il Cremlino sembra non preoccuparsi di compromettere i propri interessi. La strada resta tutta in salita, con l'Ucraina che si prepara a un inverno durissimo e l'invasore che continua ad avanzare nel paese invaso.