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Un 14enne scuola "Giulio Cesare" di Roma è stato accusato di aver pubblicato una lista, chiamata "Lista stupri", con i nomi e cognomi di otto ragazze e un ragazzo tutti impegnati nella politica studentesca della scuola. L'elenco era nascosto da un gruppo di ragazzi più grandi.
La squadra mobile indaga sulla presunta provocazione, che ha offeso e indignato anche la comunità scolastica. Oggi verrà ascoltata in Questura la preside Paola Senesi pronta a denunciare i responsabili. La pista seguita da chi indaga è infatti quella dello studente del quarto ginnasio, ritenuto "un ragazzo problematico", che sarebbe stato spinto a scrivere quell'elenco sul muro.
La scuola ha reagito con una lettera alla direzione in cui si legge: "Nella nostra scuola sono emerse situazioni e comportamenti che hanno fatto sentire parte della comunità studentesca non ascoltata e non tutelata". La scuola chiede un ambiente sicuro e risposte concrete.
Il dirigente scolastico è stato criticato per avere pensato a proteggere l'immagine dell'istituto piuttosto che affrontare le difficoltà. I ragazzi chiedono attività concrete per contribuire ad un ambiente più inclusivo e consapevole.
La preside Senesi ha voluto precisare che la scuola valorizza attività per il riconoscimento della pari dignità tra uomo e donna. La scuola organizza convegni, flash mob e attività di sensibilizzazione sul tema.
I ragazzi hanno deciso di mobilitarsi con una "megafonata" davanti scuola per andare a fondo nella vicenda. Saranno organizzati diverse assemblee per discutere e confrontarsi su un gesto che non si può definire "bravata" o "atto vandalico".
Questo caso è considerato una vera e propria violenza.
La squadra mobile indaga sulla presunta provocazione, che ha offeso e indignato anche la comunità scolastica. Oggi verrà ascoltata in Questura la preside Paola Senesi pronta a denunciare i responsabili. La pista seguita da chi indaga è infatti quella dello studente del quarto ginnasio, ritenuto "un ragazzo problematico", che sarebbe stato spinto a scrivere quell'elenco sul muro.
La scuola ha reagito con una lettera alla direzione in cui si legge: "Nella nostra scuola sono emerse situazioni e comportamenti che hanno fatto sentire parte della comunità studentesca non ascoltata e non tutelata". La scuola chiede un ambiente sicuro e risposte concrete.
Il dirigente scolastico è stato criticato per avere pensato a proteggere l'immagine dell'istituto piuttosto che affrontare le difficoltà. I ragazzi chiedono attività concrete per contribuire ad un ambiente più inclusivo e consapevole.
La preside Senesi ha voluto precisare che la scuola valorizza attività per il riconoscimento della pari dignità tra uomo e donna. La scuola organizza convegni, flash mob e attività di sensibilizzazione sul tema.
I ragazzi hanno deciso di mobilitarsi con una "megafonata" davanti scuola per andare a fondo nella vicenda. Saranno organizzati diverse assemblee per discutere e confrontarsi su un gesto che non si può definire "bravata" o "atto vandalico".
Questo caso è considerato una vera e propria violenza.